Se non arriveranno certezze sul costo dell’energia e sull’autorizzazione alla realizzazione del nono argine della discarica di Genna Luas, in concomitanza con la possibilità di costruirne una nona nella stessa area, la Portovesme srl potrebbe fermare gli impianti entro la fine del 2016. E’ quanto paventano i segretari regionali e territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e la Rsu dello stabilimento sulcitano in una lettera inviata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, al quale i sindacati sollecitano un incontro “in tempi brevissimi per fare il punto della situazione e delineare un percorso certo, che scongiuri gli scenari che potrebbero andare a determinarsi”.
I rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato i vertici della fabbrica in merito alle prospettive di sviluppo nel medio-lungo periodo, in seguito all’approvazione preliminare del budget 2017 e dei relativi investimenti. “La Portovesme srl – scrivono i sindacati – ha segnalato che la pianificazione del futuro produttivo presenta significative incertezze legate ad alcune importanti criticità che rischiano di compromettere la continuità produttiva degli stabilimenti”. Cgil, Cisl e Uil e l’Rsu parlano di “tempi ristretti che richiedono un processo decisionale tempestivo ed adeguato da parte delle istituzioni regionali che potrà essere assicurato solo attraverso un percorso supportato ed accompagnato da tutti i soggetti interessati”.