I cancelli di entrata e di uscita della Portovesme srl, nel sud ovest dell’Isola, sono bloccati. Sale la tensione dopo il nulla di fatto nell’incontro della scorsa settimana al Mimit e prosegue, per ora a oltranza, la protesta da parte degli operai. La nuova azione di lotta è stata decisa durante l’assemblea convocata dai sindacati.
Le iniziative, però, non si fermeranno qui: in attesa che il governo stabilisca la data della convocazione della multinazionale Glencore, proprietaria degli stabilimenti del Sulcis e del Medio Campidano, sarà probabilmente proclamata in settimana una giornata di sciopero generale con manifestazione annessa. La decisione non è stata ancora presa, anche perché il sito industriale deve sottostare alla direttiva Seveso che prevede comunque la presenza di squadre di sicurezza nello stabilimento. Un percorso che deve essere, quindi, definito con l’azienda stessa.
“La Glencore dimostri senso di responsabilità e riavvii gli impianti della Portovesme oggi fermi, dando corso al graduale rientro in attività dei lavoratori dalla cassa integrazione – incalza il segretario della Cgil sarda, Fausto Durante -. La dinamica dei costi attuali per l’energia elettrica dimostra che riprendere le produzioni subito è possibile e necessario: ogni ulteriore ritardo è assolutamente ingiustificato”.
