Portoscuso, dopo il latte alla diossina stop alla macellazione di bovini e ovini

L’inquinamento da diossina dopo il latte ha fatto scattare nel Sulcis anche limitazioni per gli animali. Dodici titolari di allevamenti di Portoscuso non potranno, infatti, né movimentare né macellare i capi ovini, caprini e bovini. Almeno sino a quando non saranno completate le indagini dell’Asl sulla presenza di diossine e altre sostanze inquinanti. Il sindaco Giorgio Alimonda ha emanato oggi un’ordinanza urgente che riguarda le aziende per le quali è vietato lo spostamento, la commercializzazione a qualunque titolo dei relativi prodotti zootecnici. Si ordina quindi la “distruzione e smaltimento di latte prodotto dalle stesse aziende nel rispetto delle norme”.

In particolare l’ordinanza riguarda 853 capi ovini, 25 bovini e 395 caprini. A far partire l’indagine dell’azienda sanitaria la presenza di diossine riscontrata ad aprile in un allevamento di Portoscuso, da qui la conseguente emanazione di un’ordinanza con cui si ordinava la distruzione del latte prodotto. Oggi il nuovo provvedimento precauzionale dell’amministrazione comunale che ha preso atto della nota del Dipartimento Prevenzione dell’Asl, sulla base delle risultanze preliminari delle indagini in corso, con i rilievi dei superamenti dei limiti di contaminazione per metalli pesanti nel latte ovicaprino e di superamenti di valori per diossine e pcb diossinosimili. Manifestando forte preoccupazione per la “gravità della situazione” il consigliere regionale Ignazio Locci (Fi) lancia un appello al presidente della Regione Francesco Pigliaru, perché intervenga al più presto fornendo sostegno”.

 

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