Porto canale, licenziamenti da evitare. Botta e risposta sindacati e ministero

Subito l’accordo sulla cassa integrazione di dodici mesi per evitare i licenziamenti al porto canale di Cagliari. Lo chiedono i sindacati Cgil e Cisl. “Sono ormai scaduti anche i sei giorni di proroga concessi dal ministero alla Cict – spiegano in una nota congiunta i segretari confederali Carmelo Farci e Mimmo Contu, e di categoria Massimiliana Tocco e Corrado Pani -, ci aspettiamo quindi una convocazione a stretto giro da parte del ministero che, nonostante la crisi di governo, in questi giorni ha affrontato tante altre emergenze ma non sembra tenere nella dovuta considerazione quella del porto industriale di Cagliari”.

Risultato: nessuna risposta è arrivata da parte dell’azienda e nessuna riunione a Roma è stata convocata. “Capiamo le difficoltà attuali del governo – precisano le due sigle -, ma abbiamo atteso mesi per conquistare, dopo tante manifestazioni, scioperi, sit-in e incontri in Prefettura, un unico incontro a Roma e adesso, pur apprezzando gli sforzi del Mise e del ministero del Lavoro nel trovare un ammortizzatore sociale confacente alla grave situazione, riteniamo inaccettabile che non vigilino sugli sviluppi della vertenza, e non venga riconvocato il tavolo dopo l’assenza di risposte da parte dell’azienda”. I sindacati chiedono quindi al presidente della Regione Christian Solinas di intervenire sulla Cict e il Mise per sbloccare l’impasse.

E a stretto giro arriva la replica del ministero dello Sviluppo economico da Roma: “A seguito della nota in cui si accusa il Mise di ignorare la vertenza del porto industriale di Cagliari, si ricorda che ministero dello Sviluppo Economico, ministero delle Infrastrutture e trasporti e ministero del Lavoro hanno già presentato una proposta per salvaguardare i lavoratori e rilanciare lo scalo portuale, colmando quindi anche le lacune della Regione Sardegna che non aveva ancora ottenuto risultati in questo senso”. Lo scrive il ministero dello sviluppo in una nota. “Attendiamo tutti che l’azienda proceda con l’istanza di cassa integrazione per poter seguire il percorso indicato al tavolo ministeriale e auspichiamo che questo venga fatto al più presto”, prosegue il Mise. “Purtroppo la crisi di Governo, innescata inaspettatamente lo scorso 8 agosto, non aiuterà questo processo e questi delicati passaggi”.

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