Porto Canale Cagliari, segnali di ripresa: la Regione investe 10 milioni

Segnali incoraggianti dal Cict, il principale operatore del porto canale di Cagliari. Gennaio – come emerso dagli incontri con i sindacati – sta andando molto bene. I problemi, però, sono due: il 28 percento di calo di traffico (ultimo dato ufficiale) e le incertezze sui prossimi mesi. Intanto ammontano ad oltre 10 milioni di euro le risorse che la Regione ha recuperato, con un intervento dell’assessorato della Programmazione sul Mise e che rischiavano di andare perdute.

Si tratta di risorse di un vecchio contratto di localizzazione già destinate al rinnovo del parco gru del Porto canale, come ha spiegato il capo di Gabinetto della Presidenza Gianluca Serra, intervenuto ieri all’incontro sulle prospettive del Porto Canale indetto dal sindaco Massimo Zedda. Serra ha inoltre annunciato la disponibilità della Presidenza ad aggiornare il tavolo una volta che saranno rilevati ulteriori elementi a partire dalla conclusione, da parte di Comune e Autorità portuale, della perimetrazione della zona franca doganale.

A seguito di questo passaggio, infatti, sarà possibile incontrare l’azienda e, una volta conosciuto il piano industriale, procedere ad attività di marketing e scouting con il Ministero dei Trasporti. “Intendiamo lavorare per ottenere vantaggi localizzativi per le imprese, in modo da rendere più attrattivo il sito e potenziare le attività del Porto canale”, ha detto Serra.

Nelle prime settimane del 2018 il terminal Contship di Cagliari ha già completato una serie di operazioni di phase-in e phase-out su navi impiegate nel servizio MPS (Mediterranean Pacific Service) di Hapag-Lloyd che collega l’isola e il Mediterraneo con la costa occidentale degli Stati Uniti e dell’America Centrale. Entro la fine di gennaio, il terminal effettuerà altre due di queste operazioni, sullo stesso servizio. Le navi, tutte operate da Hapag-Lloyd, sono la Halifax Express (4.890 TEU, phase-out), la Santa Regula (4,920 TEU, phase-out), la Kobe Express (4,610 TEU, phase-in) e la nave sorella, la Dusseldorf Express (4.610 TEU, phase-out).

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