Porti più puliti, via da Cagliari a progetto internazionale

Porti sempre più verdi. L’obiettivo? Migliorare la qualità delle acque marine negli scali riducendo al minimo l’impatto del traffico marittimo. Si è aperto ieri nella sala riunioni della sezione di Idraulica – facoltà di Ingegneria del’Università di Cagliari – il progetto PC Italia-Francia Marittimo GrrinPort (Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti). Il gruppo di esperti ha per responsabile scientifico Alessandra Carucci, ordinario di Ingegneria sanitaria e ambientale, pro rettore per l’Internazionalizzazione dell’ateneo di Cagliari. “Tutto questo – ha spiegato Carucci – in accordo con i principi della valorizzazione delle risorse e dell’economia circolare, da estendere a tutti i porti dell’area del Programma e, in prospettiva, a tutto il bacino del Mediterraneo”.

Tra i traguardi da raggiungere anche l’elaborazione di piani d’azione per la gestione sostenibile dei rifiuti solidi, dei reflui conferiti e dei sedimenti dragati nei porti. Ma non solo. In agenda anche l’applicazione e la realizzazione di un sistema integrato ed ecocompatibile per il contenimento e la rimozione di sversamenti di idrocarburi e la raccolta di reflui da unità da diporto. I piani di azione per la gestione sostenibile di rifiuti, sedimenti e reflui saranno condivisi tra tutti i partner del progetto in modo da sviluppare un modello transfrontaliero unitario che agevoli i fruitori dei porti, anche attraverso azioni di formazione, comunicazione e sensibilizzazione sul tema della gestione sostenibile. Il partenariato del progetto vede come capofila l’Università di Cagliari con il Dicaar (Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura) e il Disb (Dipartimento Scienze biomediche). I partner sono la Regione (Agenzia regionale distretto idrografico della Sardegna, Rad-Adis), Medsea (Mediterranean Sea and Coast Foundation), Université de Corse Pasquale Paoli (Laboratoire Lisa – Umr CnrS6240 Lieux, Identités, eSpaces et Activité), Office des Transports de la Corse, Università di Pisa (Dipartimento ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni) e Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (struttura tecnico scientifica, Livorno).

 

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