Politica, burocrazia, realtà e percezione: Coldiretti rivela il vero volto della Sardegna

Proporre nuove idee e progetti in grado di costruire un nuovo futuro per la Regione, cercando di analizzare i vari aspetti della società sarda i suoi settori economici, primo fra tutti l’agricoltura, verificandone i cambiamenti e stabilendo se effettivamente si sono registrati oppure si tratta solamente di una percezione. E’ solo uno degli interrogativi che da questa mattina si stanno affrontando nel corso del 3° Forum dell’Agricoltura in Sardegna, promosso e organizzato da Coldiretti Sardegna, a Villasimius che accanto al presidente Battista Cualbu e al direttore, Luca Saba, sta vedendo il coinvolgimento di tutto il sistema Coldiretti Sardegna.

L’appuntamento, suddiviso in tre sessioni di lavoro, partendo dalle importanti analisi fornite dai report annuali della Fondazione di Sardegna si propone con i suoi ospiti di offrire una visione chiara e ottimistica per il futuro della Sardegna attraverso l’analisi delle sfide attuali e la condivisione di buone pratiche.

Il primo panel dal titolo “Burocrazia, semplificare per crescere” ha visto gli interventi di Daniela Falconi, presidente Anci Sardegna, Gianmario Demuro, docente universitario e giurista, Giuseppe De Matteis, ex prefetto di Cagliari, Franco Scano, ex presidente Tar Sardegna, Mauro Barberio, avvocato amministrativista e dell’assessore Regionale all’Agricoltura Gian Franco Satta,

Proprio la burocrazia e le lungaggini con cui agricoltori e imprenditori sono costretit a confrontarsi è stata al centro dei vari interventi. Si è partiti, in particolare, dagli esempi dei ritardi nei pagamenti dell’agricoltura focalizzando l’attenzione sulle difficoltà degli agricoltori e allevatori sardi nell’ottenere gli aiuti pubblici, molto spesso a causa della farraginosità delle dinamiche interne alla macchina amministrativa e burocratica della Regione, per fare una disamina della complessità della legislazione e della sua applicazione da parte degli enti pubblici (Regione in particolare).

Riflettori putati su temi specifici come la siccità diventata un esempio per spiegare come da un evento calamitoso, prima di mettere in campo gli strumenti concreti e pagare le aziende, trascorra un lasso di tempo molto ampio a causa dei percorsi burocratici.

“Ritardi nei pagamenti  come specchio di una burocrazia che ingessa i percorsi delle norme -hanno spiegato – e non fa arrivare subito gli aiuti alle aziende danneggiate, nonostante la possibilità di avere strumenti come quelli informatici in grado di tagliare tutta una serie di passaggi burocratici, appunto”.

Il secondo panel pomeridiano dal titolo “I Sardi-Tra realtà e percepito” ha visto susseguirsi gli interventi di Roberto Weber presidente Ixè, Filippo Spina, consulente marketing, del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi , Franciscu Sedda, semiologo e presidente “A Innantis”, Nicolò MIgheli sociologo e Giacomo Mameli giornalista.

Il panel è partito da una analisi effettuata dall’istituto Ixè diretto da Weber che ha realizzato un sondaggio su un campione di sardi e italiani per capire come è percepita la realtà dai sardi. Tra gli elementi più interessanti emersi dallo studio: “la metà dei sardi si sente in credito con lo stato (47%), inteso anche come pubblica amministrazione e come dice Weber questo “è un segno latente di rancore sopito e questo incide sulla politica con l’astensionismo”. Ma nonostante questo circa l’82% dei sardi si dice contento di vivere in Sardegna”.

“Per i sardi – hanno spiegato – c’è anche un senso di identità molto forte che supera il malessere”. Tra i settori con più potenzialità, sempre secondo il sondaggio, c’è in testa turismo (69%) poi l’agricoltura e pesca (58%) e a seguire artigianato (36%). Sul fronte turistico prevale quello ecosostenibile dato da strutture come gli agriturismo. Per il 46% dei sardi, poi, le tecnologie digitali possono produrre lavoro (oltre 10 punti percentuali in più rispetto al resto del Paese).

Sul fronte alimenti il cibo per i sardi “è considerato un elemento fortemente identitario, ben oltre il resto d’Italia e l’Europa. Questo, per Weber, favorisce il nostro Paese. Infine tra gli altri dati emerge che i sardi sono fortemente legati al cibo identitario, a prodotti di stagione e quelli fortemente locali e della dieta mediterranea. Nel sondaggio c’è stato un passaggio anche sull’attività motoria: la Sardegna è più propensa a muoversi a piedi e in bici oltre che a fare sport”.

“L’Evoluzione della politica: Dal ‘Noi’ partito al ‘Super Io – uper Uomo” è il titolo del terzo importante panel che vedrà tra gli altri gli interventi della presidente della Regione Alessandra Todde, del coordinatore regionale di Forza Italia Pietro Pittalis, del presidente del Consiglio Regionale Piero Comandini e del presidente di Fondazione di Sardegna, Giacomo Spissu.

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