Poligoni, il personale dell’Aeronautica: “No alla chiusura di Capo Frasca”

No alla chiusura del poligono militari di Capo Frasca, che avrebbe anche pesanti ripercussioni anche sulla base di Decimonannu. A chiederlo è il Cocer, la rappresentanza del personale dell’Aeronautica, che in una delibera, approvata all’unanimità, chiede al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica “di intervenire al fine di rassicurare il personale militare e civile circa le sempre più consistenti voci di chiusura” delle due servitù e di fare ogni sforzo volto “a sensibilizzare le parti politiche a valutare concretamente le criticità della tematica di chiusura dei poligoni”, con particolare riferimento al Poligono di Capo Frasca, che è “strettamente legato alla realtà del Reparto sperimentale di standardizzazione tiro aereo di Decimomannu”.

Nella delibera si sottolinea che a Capo Frasca “non si può prevedere la chiusura senza aver necessariamente tenuto in seria considerazione il sistema di poligoni in cui è inserito con Decimomannu”, dove sono presenti “altre attività di elevata importanza, non solo per l’Aeronautica ma anche per la società civile”. Capo Frasca e Decimo rappresentano un sistema di “notevole impatto economico” per l’economia del territorio e di impegno di personale in una terra che ha “aspetti problematici per le opportunità di lavoro”. “La serenità del personale e delle proprie famiglie è elemento fondamentale per adempiere serenamente ai propri doveri” afferma il Cocer, che spiega che la delibera ha “l’esclusivo scopo di tutelare il porto di lavoro dei colleghi militari e civili e di riflesso tutti coloro i quali operano direttamente e indirettamente nei poligoni delle Forze Armate, con particolare riferimento a quelli dislocati in Sardegna”.

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