Confindustria, Piano di rilancio del Nuorese: “Aspettative deluse”

Durante l’ultima cabina di regia di mercoledì 16 maggio in Provincia a Nuoro, il Consiglio Direttivo di Confindustria Sardegna Centrale ha ribadito all’assessore Spanu le posizioni sul Piano di rilancio del Nuorese  che “finora si è rivelato un flop – scrivono in una nota dall’associazione – (nella foto la firma dell’accordo un anno fa). Dopo quattro anni di riunioni, annunci, diverse decine se non centinaia di incontri, tavoli tecnici, delibere di Giunta, Confindustria è stata convocati a firmare il terzo Accordo di programma mentre il territorio non ha ancora visto un euro dei 55 milioni promessi. Nel 2014 si era chiesto un intervento straordinario per una provincia fortemente colpita da una crisi senza precedenti ma al momento nessun intervento è stato realizzato. Le delibere e gli accordi di programma sono inutili se poi non si fa quanto promesso”. Ecco di seguito l’appello diramato.

“Abbiamo contribuito con grande convinzione e spirito critico e costruttivo e auspichiamo fortemente che queste risorse promesse da così tanto tempo arrivino ma siamo fuori tempo massimo. Un sistema amministrativo e organizzativo che non funziona non può essere l’alibi per ciò che non si riesce a fare. I sindaci, la Provincia e il partenariato economico e sociale hanno lavorato per anni presentando molti progetti interessanti su temi strategici per l’economia come l’ambiente, la cultura, l’area vasta, l’università, il distretto lapideo, la banda larga, progetti cui la Regione avrebbe dovuto dare gambe per ridare nuove prospettive al territorio”.

TERRITORIO

Un primo problema riguarda il territorio. “Purtroppo non c’è più tempo – si legge nella nota – ci stiamo avvicinando alla fine della legislatura e ciò che avevamo paventato si sta purtroppo verificando: tempi eccessivi, burocrazia insostenibile, poca concretezza. A parte gli interventi per il progetto Iscol@, peraltro avviato in tutte le province, nessun progetto approvato con il Piano del Nuorese è stato finora concretamente finanziato. In gioco c’è la credibilità del nostro massimo organo di governo, la Regione, che sembra non essere in grado di mantenere gli impegni presi. Il Piano di rilancio del Nuorese rischia di far la fine dei PFSL-Piani di filiera e sviluppo locale, un pacchetto di interventi per infrastrutture, servizi, formazione e sostegno alle imprese, finanziato nel 2011 dalla precedente Giunta regionale con 50 milioni di euro. La nuova Giunta ha però annunciato che le risorse promesse non erano state stanziate correttamente e quindi non erano disponibili, pertanto alla fine del 2014 è ripartita la nuova progettazione con il Piano di rilancio del Nuorese, annunciato dalla visita istituzionale di Pigliaru a Nuoro. Dopo un lavoro che per altri quattro anni ha impegnato il territorio, oggi a un passo dalla fine della legislatura è serio il rischio che non si realizzi nulla”.

BANDI

Anche sui bandi per le imprese da finanziare con il Piano di rilancio del Nuorese, c’è da avere pochissima fiducia. “Le criticità su questi bandi, dai quali prendiamo le distanze nonostante siamo stati noi a proporli, sono enormi: 1) i bandi sono stati completamente snaturati e per questo risulteranno del tutto inutili; 2) riguardo alla loro reale efficacia pesano poi i dubbi su tempi e burocrazia, visto che dalla pubblicazione all’erogazione delle risorse trascorrono tempi biblici, come purtroppo ha ammesso la stessa Commissione Bilancio riguardo agli altri bandi regionali sottolineando che in questi anni è stato speso appena il 3,5 per cento delle risorse impegnate”.

BANDA LARGA

Altro punto per gravissimo è la mancanza di certezze sulla banda larga nelle aree industriali e produttive del Nuorese, progetto ritenuto prioritario dal Territorio che gli ha assegnato il punteggio massimo tra quelli presentati. “Ci è stato annunciato che sarà attuato con altre risorse – si legge – ma nonostante le nostre richieste non siamo a conoscenza di tempi e di modalità di realizzazione delle opere”. Un altro aspetto dolente del Piano del Nuorese è infine la mancanza di trasparenza. “Al di là delle poche informazioni nelle slide consegnate alle riunioni, non ci sono i verbali degli incontri, non è stato realizzato il sito internet promesso per inserire tutti gli atti, non vi è risposta alle lettere inviate, non vengono consegnati i documenti chiesti. Proprio per questo è difficile capire le tempistiche necessarie per la realizzazione dei singoli progetti”.

 

 

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