Adesso hanno un nome – almeno per i carabinieri e l’Autorità giudiziaria – i tre giovani ogliastrini che lo scorso aprile pestarono un ragazzo rumeno fuori da un locale notturno a Lanusei. Dopo cinque mesi di indagini serratissime i carabinieri hanno chiuso il cerchio.
Decisive sono state le immagini registrate da una telecamera di sorveglianza (il video alla fine dell’articolo). Ecco che, uno dopo l’altro, arrivano i tre giovani e tutti danno botte a una persona in terra. Al lavoro investigastivo si sono dedicati i carabinieri di Tortolì e Lanusei insieme alla alla Squadriglia anticrimine di Arzana e ai militari dell’Arma di Talana. Hanno garantito supporto lo Squadrone Cacciatori eliportato di Abbasanta e il Nucleo cinofili di Cagliari.
I protagonisti del pestaggio sono tre giovani di Tortolì, Girasole e Talana, le cui abitazioni sono state perquisite oggi su ordine della Procura di Lanusei. “Le immagini di videosorveglianza che hanno ripreso i fatti e le accurate ricostruzioni degli inquirenti – si legge in una nota diffusa dalla Legione dei carabinieri di Nuoro – hanno messo in luce l’indole pericolosa degli indagati che si sono mostrati aggressori brutali nel colpire in branco e con violenza la vittima inerme, sferrandole numerosi pugni e calci in pieno volto ed alla colonna vertebrale e continuando ad infierire sul suo corpo anche dopo la perdita di conoscenza“.
Ancora dal comunicato: “La concretezza, l’idoneità e univocità degli atti che hanno cagionato per futili motivi queste gravi lesioni fisiche avrebbero potuto cagionare ben più gravi conseguenze se i tre giovani offensori non fossero stati bloccati da terze persone accorse per aiutare il povero malcapitato. La vittima – un giovane rumeno lavoratore regolare per qualche mese qui in Sardegna – ha riportato numerose contusioni, la frattura di alcune ossa e la probabile perdita permanente dell’udito“, spiegano ancora i carabinieri.
Dall’Arma riferiscono ancora le parole del giovane rumeno. “Mi hanno picchiato con tanta ferocia quasi come se volessero uccidermi”. Dopo il pestaggio l’aggredito ha prima abbandonato il lavoro e poi l’Ogliastra. Intanto il Questore di di Nuoro ha ritenuto assolutamente indispensabile applicare nei confronti dei tre indagati la misura del divieto di accesso nei locali pubblici che si trovano vicino al luogo del pestaggio. Ovvero la misura del cosiddetto Daspo urbano. Rischiano la reclusione sino a due anni e una multa sino a 20mila euro, oltre una possibile sorvreglianza speciale.
Al termine delle perquisizioni, i carabinieri fanno sapere di aver trovato nella casa dei tre giovani denunciati gli indumenti indossati nel giorno dell’aggressione, come si vede dalle immagini visionate decine di volte durante le indagini.
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