Perseguita la ex per due anni, operaio ai domiciliari per stalking

Per due anni ha continuato a perseguitare l’ex compagna nonostante fosse agli arresti domiciliari per stalking e già destinatario del divieto di avvicinamento alla donna. Una persecuzione culminata con l’incendio di quattro auto, una della sua ex e tre della famiglia di una testimone dei maltrattamenti. Giuseppe Garofalo, operaio di 32 anni, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Porto Torres, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal Gip di Sassari, Carmela Rita Serra, su richiesta del sostituto procuratore Maria Paola Asara.

Insieme all’uomo, accusato di atti persecutori e danneggiamento seguito da incendio, è indagata un’altra persona, ritenuta complice dello stalker. L’indagine, condotta dalla Stazione carabinieri di Porto Torres e supportata dalla dipendente Aliquota operativa, è iniziata nel settembre del 2016 e ha consentito di accertare che da agosto 2015 a maggio 2017 Garofalo si è accanito contro la ex con una serie di condotte persecutorie e vessatorie tali da gettare la donna nel panico e indurla a modificare le abitudini di vita. Tutto questo nonostante l’uomo, nello stesso periodo, fosse destinatario del divieto di avvicinamento e agli arresti domiciliari per stalking. Da settembre 2016 a maggio 2017 Garofalo non si è accontentato di spaventare la donna, ma spalleggiato da un complice è passato all’azione: a Porto Torres ha incendiato la sua auto e altre tre vetture di proprietà della famiglia di una delle testimoni delle vicende di maltrattamenti. Il lavoro svolto dai Carabinieri ha permesso di ricostruire e documentare i passaggi degli episodi incendiari commessi, anche mediante l’acquisizione di immagini estrapolate da sistemi di video sorveglianza.

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