Pastori, dopo 5 ore stop alla protesta. Coldiretti: “Class action su prezzo latte”

Si è chiusa dopo cinque ore la manifestazione di allevatori e agricoltori aderenti alla Coldiretti, che questa mattina hanno bloccato la Statale 131 e poi la 129, alla periferia di Nuoro, sfilando con i trattori fino a Ottana per protestare contro i ritardi della Regione Sardegna nella istruzione delle pratiche per i premi comunitari e per la minaccia degli industriali caseari di abbassare il prezzo del latte a 80 centesimi. A Ottana, in piazza San Nicolò, i dirigenti della Coldiretti hanno parlato davanti a centinaia di allevatori.

“E’ ora di finirla con le parole – ha detto il direttore regionale Luca Saba – qui c’è gente che da anni non vede premi comunitari, solo per il 2015 sono state istruite appena il 34% delle pratiche, la Regione si attivi subito. Noi non ce l’abbiamo con i dipendenti di Argea che sono troppo pochi, ce l’abbiamo con la politica che non si fa carico del problema. Per quanto riguarda il prezzo del latte – ha proseguito Saba – basta speculazioni: la stagione inizia a settembre e lì si firmano contratti, gli industriali non possono cambiare i prezzi in corso d’opera, c’è una legge che lo vieta”. A questo proposito la Coldiretti, attraverso gli avvocati Giovanni Dore e Fabio Ciulli, ha diffidato gli industriali: “Il decreto legge del 2012 – hanno spiegato i legali – è molto chiaro: se c’è un contratto a inizio stagione quando si individua un prezzo del latte, nessuno dei contraenti unilateralmente può cambiare il prezzo, pena il pagamento di pesanti sanzioni. Ci sono i presupposti per agire con una class action per ottenere ristoro”.

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