Un parto “assistito” via telefono. La mamma in preda alle doglie a bordo di una Renault Clio che percorre la 131 diretta verso Cagliari, l’ostetrica che – dal reparto – le dice cosa deve fare. Al posto di guida, le mani strette al volante, il padre e marito.
E’ la sera di venerdì e tutto – riferisce l’Unione sarda oggi in edicola – comincia a Gesturi, nell’abitazione dove i coniugi Bruno Lai, 40 anni, operaio di Abbanoa, e Mirella Erbì, 39, insegnante precaria delle elementari, vivono col loro primo figlio, un bambino di tre anni. Il parto è previsto tra qualche giorno, ma improvvisamente arrivano i dolori e le contrazioni sempre più frequenti. Una telefonata al Santissima Trinità di Cagliari e il ginecologo, Marco Piga, che “ordina”: “Venite immediatamente”. Sono le 22,30. Una corsa a casa di una cugina che prende in custodia il bambino e poi via verso Cagliari.
Il parto avviene un’ora dopo, verso le 23,30, nell’auto in movimento. La mamma ha seguito punto per punto i suggerimenti telefonici dell’ostetrica Barbara Mocci. Alla quale a un certo punto annuncia: “Ha la testa fuori”. Il marito, senza fermarsi, con la coda dell’occhio, assiste alla nascita della secondogenita. La piccola, tre chili e mezzo, nasce on the road. La madre l’adagia sul ventre, attenta a non rompere il cordone ombelicale, e la protegge con una coperta, le massaggia la schiena. Il silenzio dell’abitacolo della Clio viene rotto dal primo vagito.
Poco dopo l’arrivo all’ospedale dove l’accoglienza è pronta. La mamma e la bambina entrano nel reparto. E’ andato tutto nel migliore dei modi. Il padre respira sollevato. Benedetta, questo è il nome della neonata, sta benissimo.