Cristina Puddu, l’avvocato di Doddore: “Rapporti con Pani interrotti da tempo”

Quando alle 5 del mattino si è trovato alla porta i carabinieri del Ros, pronti a perquisire la sua abitazione, Doddore Meloni ha reagito “come suo solito: con calma e serenità”. A raccontare i particolari dell’incontro ravvicinato con i militari è l’avvocato di Meloni, l’oristanese Cristina Puddu, già candidata governatore alle scorse regionali sotto i colori di Meris, prima dell’esclusione della lista indipendentista per l’insufficienza delle firme raccolte. La perquisizione effettuata stamane poco prima dell’alba nell’abitazione di Meloni è un tassello dell’operazione che, in Veneto, ha portato all’arresto di 24 “secessionisti” con l’accusa di associazione eversiva. Tra questi, anche una vecchia conoscenza di Meloni, l’ex ministro degli Esteri della Repubblica di Malu Entu Felice Pani (leggi).

“Ma Meloni e Pani non avevano rapporti da almeno un anno e mezzo – precisa l’avvocato Puddu -. Si sono frequentati in tempi passati, ma non mi risulta che ci siano stati contatti recenti”. L’ipotesi pià probabile è che partendo da Pani, in passato esponente come detto della Repubblica di Malu Entu, sia finito nel mirino anche Meloni, che di Malu Entu è stato il promotore.

“Confermo il sequestro del cellulare e del notebook di Meloni – dice il legale -. Per il resto, al momento, non abbiamo elementi se non l’ipotesi di reato, vale a dire l’associazione eversiva come da articolo 270 bis del codice penale. Di certo l’orario in cui è stata eseguita la perquisizione e, appunto, il reato su cui si indaga, fa ipotizzare che i militari cercassero armi. Inutile dire che niente è stato trovato e, ripeto, Meloni era assolutamente sereno. Nei prossimi giorni chiederemo il dissequestro del materiale portato via oggi”.

Gli inquirenti hanno tirato in ballo la sigla ‘Disubbidientzia’,  nata nel settembre del 2011 con per contrastare “le problematiche che affliggono la società sarda”, spiegava due anni e mezzo fa Cristina Puddu all’Adn Kronos, alla presentazione del ‘Comitadu a difesa de s’etnia sadra’, uno “strumento legale per assicurare l’affermazione dei diritti dei sardi”.

“Del coinvolgimento di ‘Disubbidientzia’ – dice oggi l’avvocato oristanese – abbiamo saputo dalla stampa. Quello che posso dire è che Meloni non ha alcun contatto con gli arrestati, nè c’è mai stato alcun coinvolgimento in fatti del genere. Le uniche azioni messe in atto dal ‘Comitadu’ sono state di tipo legale, ad esempio ci siamo costituiti parte civile nella prima fase dei processi sull’inquinamento a Porto Torres”. Insomma: niente a che fare con i movimenti secessionisti, men che meno veneti. Per l’avvocato Puddu, è plausibile che l’indagine abbia interessato Meloni solo ‘di riflesso’, visti i trascorsi con Felice Pani.

P. S.

 

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