P3, prescrizione per Cappellacci. Era accusato di abuso d’ufficio

Prescrizione per l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci, accusato di abuso d’ufficio nell’ambito del processo P3. Condannati invece Flavio Carboni (6 anni e sei mesi), l’ex presidente Arpa Sardegna Ignazio Farris e l’ex numero uno del consorzio Tea Pinello Cossu (entrambi un anno e dieci mesi). Così la sentenza emessa questa mattina dai giudici della nona sezione penale di Roma. Assoluzione piena per l’ex direttore Unicredit di Iglesias Stefano Porcu. Condannato per finanziamento illecito l’ex senatore Denis Verdini, che dovrà anche pagare una multa di 600mila euro.

L’ex governatore, neo eletto alla Camera dei deputati, era finito nel mirino degli inquirenti che indagavano sull’eolico in Sardegna. Secondo l’accusa, nel 2009 da presidente della Regione Cappellacci aveva nominato Farris all’Arpa  per favorire quella che i giudici, stamane, hanno indicato come un’associazione segreta. Nei piani della P3 c’era anche la realizzazione di impianti eolici in Sardegna e Farris, tramite l’Arpa, avrebbe dovuto concedere tutte le autorizzazioni del caso per la costruzione degli impianti. Da qui la nomina di Cappellacci con l’intento, hanno sostenuto gli inquirenti, di favorire i progetti della P3.

Da pochi giorni Cappellacci ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la fuga di notizie sull’indagine avviata dalla Procura di Cagliari in merito al fallimento della Fm Fabbricazioni metalliche. Il deputato è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione.

“Complessivamente siamo soddisfatti, ma avremmo voluto l’assoluzione piena e non la prescrizione, anche se gli effetti sono identici – commenta all’Ansa il legale dell’ex governatore, Guido Manca Bitti -: nel corso delle indagini è stata eliminata l’appartenenza alla P3 e nei primi interrogatori è caduta da subito anche l’ipotesi accusatoria di corruzione, purtroppo si è incorsi nella prescrizione per scadenza dei termini”. Per l’avvocato del neodeputato di Fi non è esclusa l’impugnazione della sentenza, “ma prima – spiega – dobbiamo leggere le motivazioni che dovrebbero essere pubblicate tra novanta giorni”, quindi a metà giugno.

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