Un accordo di programma fra Governo e Regione sulla reindustrializzazione della Sardegna centrale. E’ finalizzato a questo l’impegno chiesto dai sindacati al Consiglio regionale, nel corso di un incontro con il presidente, i capigruppo e l’assessore all’Industria convocato dopo la manifestazione di 60 lavoratori di Ottana Energia in via Roma. “Conosciamo il dramma dei lavoratori di Ottana e di tutto il Nuorese – ha puntualizzato Gianfranco Ganau – non abbiamo mai sottovalutato la portata di una vertenza così complessa che anzi riteniamo strategica per tutta la Sardegna”.
Cgil, Cisl e Uil hanno poi ribadito l’estrema gravità della situazione occupazionale del Nuorese che, anche dal punto di vista sociale, è ormai prossima ad un punto di non ritorno. “Ottana è già area di crisi per la Regione – ha dichiarato l’assessore all’Industria, Maria Grazia Piras – ma per impegnare il Governo a intervenire concretamente serve un quadro normativo specifico le cui linee guida saranno definite il prossimo 23 marzo in un vertice al ministero dello Sviluppo economico”. Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha detto che “non esistono vertenze di serie A ed altre di serie B; quello dell’energia è un problema che la Sardegna affronta con un ritardo storico e con la responsabilità di non aver saputo sfruttare le opportunità avute a disposizione, anche in termini di aiuti dello Stato”. Polemica l’opposizione. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha chiesto che la vertenza “entri nell’agenda della Giunta regionale e che arrivi al più presto sul tavolo del Ministero dello sviluppo economico”. “Purtroppo – hanno aggiunto più tardi in una nota congiunta con Luigi Crisponi (Riformatori) e Angelo Carta (Psd’Az) – “l’Esecutivo ha un atteggiamento fumoso”. Allora, “esca dal pressappochismo e assicuri fermezza nelle interlocuzioni con il Mise, con Eni e con Terna. Gli operai, i tecnici e le loro famiglie meritano risposte concrete”.