I lavori di ristrutturazione del polo oncologico Businco, finanziati con fondi Pnrr per l’adeguamento sismico e la riqualificazione delle sale operatorie, non sono mai partiti. A denunciarlo è Gianfranco Angioni, referente dell’Usb Sanità, che ha inviato una comunicazione urgente all’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi chiedendo chiarimenti sulla mancata apertura dei cantieri.
A oltre 40 giorni dal trasferimento delle attività chirurgiche al presidio di San Michele, il Businco – riferisce Angioni – risulta di fatto svuotato delle sue specialistiche oncologiche, privo di interventi programmati e con servizi ridotti al minimo. “Il presidio è ormai un malato terminale”, dichiara, sottolineando i disagi crescenti per pazienti e operatori sanitari.
Tra i principali problemi segnalati, la riduzione delle procedure chirurgiche oncologiche, l’assenza di ambulatori fondamentali come quelli per il posizionamento di cateteri venosi centrali, e un peggioramento generale delle condizioni operative. “Non si può continuare a negare il diritto alle cure – aggiunge – e la rete oncologica, annunciata come priorità, è ancora una scatola vuota”.
Angioni chiede un cambio di passo nella gestione della sanità oncologica regionale e invita le istituzioni a interrompere una narrazione “distorta e lesiva della dignità dei malati”. L’appello si conclude con una richiesta concreta: “Avviare subito i lavori al Businco e ripristinare un servizio sanitario efficiente e rispettoso dei diritti dei cittadini”.