Oristano, Torregrande cambia look: fontane e sentieri. Caccia ai fondi, servono 10 milioni

Una fontana a raso davanti alla Torre spagnola che dà il nome alla borgata e un doppio filare di pini al posto dell’attuale lungomare. Nel progetto preliminare di riqualificazione di Torregrande appena approvato dalla Giunta comunale di Oristano c’è molto di più, ma è scontato che dettagli come questi alimenteranno polemiche e discussioni. Il tempo del resto non manca, perché per la realizzazione del progetto sono necessari poco meno di dieci milioni di euro che il Comune per il momento non ha. Quando e se la Regione concederà il finanziamento, serviranno poi due anni e mezzo di lavoro. Il litorale di Torregrande è stato suddiviso dagli architetti dello studio NuvolaB di Firenze in tre fasce. Quella dunale che va dal pontile della Perlite fino quasi all’ex hotel del Sole, quella urbana che va dall’ex albergo fino alla Villa Baldino, e quella lacustre che prosegue fino al porticciolo turistico. L’intero litorale sarà percorribile con un sentiero pedonale realizzato con pavimentazione in legno sul lato della spiaggia. Lungo la fascia urbana, il percorso pedonale si svilupperà sull’attuale marciapiede lato spiaggia del lungomare Eleonora d’Arborea, che invece è destinato a scomparire. Al suo posto è previsto un secondo filare di pini che si aggiungerà a quello già esistente. Per quanto riguarda la piazza della Torre, oltre alla fontana a raso il progetto prevede anche, come unico arredo urbano, una seduta-palco con vista sul mare. Ci saranno anche interventi sulla pineta, con la realizzazione di un Parco Avventura nell’ex campeggio all’ingresso della borgata, sul sistema dunale della prima fascia e la realizzazione di una serie di lagune artificiali nella terza fascia dove lo sterrato che negli ultimi tre anni ha ospitato Mondo Ichnusa diventerà una pineta.

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