Oristano, la pausa caffè è troppo lunga. Sindaco bacchetta dipendenti comunali

Pause più brevi per il caffè, meno tempo a chiacchierare in strada anche quando si sta parlando tra colleghi di questioni d’ufficio, una riduzione dei ‘tempi morti’ in orario di lavoro. È la richiesta fatta dal primo cittadino di Oristano, Andrea Lutzu ai dipendenti comunali e delle società esterne. Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco ha inviato una lettera non solo ai dirigenti del Comune ma anche a tutti gli amministratori delle società partecipate, quelle che si occupano dei parcheggi, del verde pubblico e di tutte quelle attività nel territorio di Oristano. Un messaggio dai toni garbati, senza alcuna polemica, per sollecitare tutti a mantenere il giusto comportamento durante il lavoro. “Mi piace lavare i panni sporchi in casa, è infatti una lettera interna – sottolinea il primo cittadino – inviata a dirigenti e amministratori delle varie società che gestiscono i servizi per il Comune con un garbato richiamo a vigilare e far rispettare un certo decoro sul posto di lavoro”.

Il sindaco ha deciso di prendere carta e penna per scrivere ai dipendenti, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni. “Negli ultimi tempi mi hanno comunicato numerosi casi di nostri dipendenti che perdono troppo tempo durante una pausa caffè, o a parlare in qualche negozio. Mi hanno detto di aver visto personale delle partecipate soffermarsi per oltre venti minuti a parlare in qualche attività commerciale. Questo comportamento non fa bene all’immagine che diamo di noi”. Il primo cittadino parla espressamente di decoro e rispetto del lavoro. “È un periodo molto difficile – ribadisce Lutzu – ci sono tante persone senza occupazione. È fondamentale per chi lavora rispettare il ruolo che riveste, è importante dare la giusta immagine, mostrare il dovuto decoro per quello che si fa. Non è una lettera di divieto, non verranno negate le pause caffè, ho chiesto solo di non esagerare: non è bello per il cittadino vedere i nostri dipendenti perdere tempo”.

Il sindaco sottolinea come non ci siano problemi particolari. “I nostri dipendenti lavorano tantissimo, anche quelli che prendono due o tre caffè producono a volte molto di più di tanti altri – precisa – il problema riguarda solo alcuni. Purtroppo succede come nel calcio: basta un giocatore per mettere in cattiva luce tutta la squadra. Dobbiamo dare un immagine dignitosa, evitando di essere additati o subire attacchi per queste pause troppo lunghe”.

Ma.Sc.

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