Oristano, cinquanta furbetti dei vaccini: corsa al volontariato pur di aver il siero

C’era chi doveva ricevere il vaccino AstraZeneca e invece riusciva a ottenere quello Pfizer, c’era chi avrebbe dovuto attendere ancora mesi per avere la prima somministrazione, ma ha saltato la fila, poi ci sono tutti quelli che pur di ricevere il siero si sono iscritti alle associazioni di volontariato, ‘fingendo’ di fatto di essere soccorritori . Amici, parenti, conoscenti, esponenti delle forze dell’ordine anche di alto grado, dirigenti pubblici e persone di alto profilo della società civile, sono solo alcune della categorie in cui rientrano le 50 persone che hanno ottenuto il vaccino irregolarmente nel Punto vaccinale territoriale di via Pira a Oristano.

Cinquanta nomi finiti nell’inchiesta coordinata dal procuratore, Domenico Ezio Basso e condotta dai carabinieri del Nas di Cagliari. Ieri sono stati notificati i primi 15 avvisi di garanzia a 11 medici e quattro infermieri tutti accusati di peculato e abuso d’ufficio. L’inchiesta è però destinata a d allargarsi: già oggi il nome di un altro medico in servizio nel poliambulatorio potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati, mentre i carabinieri dopo aver ultimato gli accertamenti in via Pira si stanno spostando nelle altre strutture autorizzate a somministrare i vaccini a Oristano, Macomer, Ales e Ghilarza. Come già successo per il Poliambulatorio, i carabinieri stanno acquisendo e sequestrando tutti i documenti relativi alle vaccinazioni: gli elenchi degli aventi diritto, quelli che hanno già ricevuto le dosi e tutti i ‘consensi informati’, quei documenti che, chi si sottopone al vaccino, deve firmare prima della somministrazione. All’interno vengono richieste una serie di informazioni cliniche ma viene anche specificato il tipo di vaccino che sarà inoculato al paziente.

Gli inquirenti hanno scoperto che in alcuni dei casi irregolari sul foglio era riportato il vaccino AstraZeneca, ma al paziente è stato somministrato il Pfizer. Un ‘favore’ per amici, parenti e conoscenti dei medici e degli infermieri che ha portato però alla riduzione dei vaccini Pfizer disponibili per le categorie che ne avevano diritto. Le somministrazioni irregolari, secondo quanto emerso dalle indagini, avvenivano nelle prime ore del giorno. “Non si trattava di vaccini rifiutati – hanno spiegato il conferenza stampa il procuratore di Oristano, Domenico Ezio Basso e la comandante del Nas di Cagliari, Nadia Gioviale – altrimenti si poteva attingere dalle liste di riserva dei pazienti, invece venivano prenotate anche il giorno prima”. Tutte le vaccinazioni irregolari sono avvenute nei primi dieci giorni di febbraio, cioè dopo che le prime categorie avevano già ricevuto la prima dose. Ma non solo. A insospettire i carabinieri c’è stato anche un altro elemento: tra chi ha usufruito del vaccino ci sono tantissimi volontari. “C’è stata una corsa al volontariato, ma poi in ambulanza o ad accompagnare una persona fragile a fare il vaccino non è andato nessuno”. Ha detto il procuratore Basso, nel corso della conferenza stampa sull’operazione “Saltafila”.

Dalle indagini è emerso che alcune persone, pur di ottenere il vaccino in anticipo, si sono iscritte ad associazioni di volontariato, ma di fatto non hanno mai prestato servizio o solo occasionalmente. I volontari rientrano nella cosiddetta categoria ‘Altro’ del piano vaccinazioni e che in Sardegna ha un valore altissimo (al decimo posto a livello nazionale). “È un indicatore che abbiamo tenuto in considerazione nell’indagine – ha sottolineato Basso – in questa categoria rientra di tutto”. Sono inserite infatti persone dai 16 ai 69 anni che hanno ottenuto già una dose di vaccino e che non rientrano tra le categorie fragili e gli anziani ma che, secondo il piano vaccini, possono avere la somministrazione. Proprio in questa categoria ci sono molti casi sospetti su cui la Procura sta lavorando. L’inchiesta è destinata ad allargarsi nel giro di brevissimo tempo. La Procura di Oristano, infatti, intende capire se quanto accadeva all’interno del Poliambulatorio di via Pira sia un caso isolato, oppure se quelle irregolarità fossero una prassi consolidata.

Ma.Sc.

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