Un anno e sei mesi alla vicesindaca di Orgosolo, Bora Podda, e all’imprenditore di Macomer, Pierpaolo Pani, con sospensione condizionale della pena per entrambi, e interdizione dai pubblici uffici per la vicesindaca. Assoluzione piena, invece, per la ragioniera del Comune di Orgosolo, Angela Corda. È la sentenza emessa stamattina, dopo una breve camera di consiglio, dal collegio dei giudici del tribunale di Nuoro, presieduto da Giorgio Cannas, nei confronti dei tre imputati accusati a vario titolo di falso ideologico, truffa aggravata, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico per il conseguimento di erogazioni pubbliche nell’ambito dei corsi, ritenuti ‘fantasma’ dalla Procura, organizzati a Orgosolo nel 2012 all’interno del progetto ‘5 per 1’ per la sensibilizzazione sui temi della legalità. La vicesindaca e l’imprenditore sono stati condannati per solo reato di falso ideologico, assolti invece da tutte le altre imputazioni. Promossi dal Consorzio Cuncordia i corsi sarebbero stati effettuati fuori dai tempi previsti per ricevere un finanziamento di trentamila euro. Per rientrare nei termini, i tre avrebbero falsamente riportato una data per le lezioni non corrispondente a quella reale. Il pm, Andrea Ghironi, nella sua requisitoria aveva sollecitata la condanna a un anno e nove mesi per Podda, un anno e tre mesi per Pani e l’assoluzione per Corda. Gli avvocati, Giovanna Angius e Andrea Gaddari, difensori di Bora Podda, Tullio Monni per Angela Corda, Marcello Mereu e Basilio Brodu per Pierpaolo Pani, hanno cercato di smontare l’impianto accusatorio chiedendo l’assoluzione dei loro assistiti. Stamattina la replica del pm e la controreplica dei difensori. Infine la sentenza che ha condannato due degli imputati e assolto la ragioniera comunale.
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