Omicidio Picci, Martin Aru giudicato capace di intendere e volere

Era capace di intendere e di volere. La perizia su Martin Aru, il giovane accusato dell’omicidio di Sandro Picci, ucciso a Cagliari da un colpo di pistola il 9 ottobre 2016, ha definito che l’imputato potrà continuare a essere processato in abbreviato davanti al Gup del Tribunale di Cagliari.

La relazione dello psichiatra è stata acquista dalla giudice Lucia Perra, che aveva nominato un proprio perito per capire se il ragazzo avesse disturbi al momento dell’omicidio o se non fosse capace a partecipare al processo. La Gup sta processando in abbreviato Martin Aru e suo padre Massimiliano: il giovane aveva detto di aver sparato e aver colpito per errore Picci durante un diverbio con un’altra persona. Subito dopo era crollato in una pesante crisi di coscienza. Il processo è così stato rinviato al 9 e poi al 30 maggio per la discussione. Gli imputati sono difesi da Antonello Garau, Marco Fausto Piras e Francesco Marongiu, mentre le parti civili sono assistite da Marco Lisu.

 

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