Il giudice per le indagini preliminari di Cagliari, Giorgio Altieri, ha convalidato il fermo di Sandro Arzu, 56 anni, di Arzana, e disposto per lui la custodia cautelare in carcere. L’uomo, difeso dagli avvocati Rita Dedola e Francesco Marongiu, è accusato di essere l’autore dell’omicidio del compaesano Beniamino Marongiu, ucciso a colpi d’arma da fuoco il 9 luglio 2023 nella centrale piazza Roma di Arzana.
La misura cautelare è arrivata su richiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, Danilo Tronci e Valentina Vitolo, che coordinano le indagini su un delitto che – secondo l’accusa – porta i segni evidenti di un regolamento di conti legato al narcotraffico e messo in atto con modalità riconducibili a dinamiche di tipo mafioso.
Secondo quanto ricostruito, Sandro Arzu avrebbe sparato 15 colpi con due pistole, agendo con spietata determinazione. Le immagini delle telecamere di sorveglianza della piazza lo immortalano mentre corre via, trafelato e con un cappellino da baseball in testa. Ma il delitto, ritengono gli inquirenti, non sarebbe stato eseguito da solo.
Accanto a lui, secondo quanto emerso dalle indagini, c’erano altri membri della famiglia Arzu: i fratelli Roberto e Sergio, il nipote Gianluca e Piergiorgio Piras, che avrebbe fornito supporto logistico. Tutti sono destinatari di un provvedimento di fermo e per loro l’udienza di convalida è stata fissata per venerdì 30 maggio al Tribunale di Lanusei.
Nel fascicolo d’indagine emergono anche dettagli inquietanti: in alcune intercettazioni ambientali e telefoniche, Sandro Arzu avrebbe parlato in anticipo di ciò che intendeva fare al rivale, rendendo ancora più credibile, per l’accusa, l’ipotesi di una vendetta premeditata. Tra i precedenti vi sarebbe un agguato fallito ai danni dello stesso Arzu, nel 2021, in cui era rimasto ferito.