E’ il giorno di Francesco Rocca oggi in Corte d’Assise a Nuoro. Il dentista di Gavoi (Nuoro), accusato di essere il mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore, uccisa nel garage della sua abitazione il 26 marzo 2008, rispondendo alle domande del pubblico ministero Danilo Tronci ha ribadito di essere innocente.
“I rapporti tra me e mia moglie negli ultimi mesi erano un po’ tesi – ha riferito in aula Rocca – Dina si era accorta che io ero distratto con lei, ma non ho mai ammesso di avere una relazione extra coniugale con la mia assistente di studio Anna Guiso”. Il dentista racconta i dettagli di quel rapporto e risponde a tutte le domande del pm, che lo ha messo di fronte ad alcuni sms che l’uomo inviò alla moglie, quando lei gli chiedeva conto spesso di dove fosse. In particolare quando avrebbe scritto alla moglie, il 22 marzo 2008, pochi giorni prima della morte, in sardo: “vengono ti prendono e manco te ne accorgi”.
Un messaggio che secondo gli inquirenti suona come una minaccia per quello che succederà nei giorni successivi, quando la donna verrà uccisa nel garage di casa sua in via Sant’ Antioco: “Quella frase – si giustifica Rocca – era riferita a quanto era successo prima, quando io sono andato a casa e ho preso una gomma dell’auto che mi serviva e sono uscito. Dina mi ha chiesto dove ero, e io riferito al mio rientro a casa di cui lei non si era accorta, per questo le ho risposto ‘vengono ti prendono e tu non ti accorgi di niente”.