Il marito, Francesco Rocca, è sempre in carcere, a Cagliari,m come presunto mandante dell’omicidio della moglie, Dina Dore. Un massacro avvenuto nel garage di casa, a Gavoi, il 26 marzo 2008. Ma la Dda (Direzione distrettuale antimafia) ha deciso di tenere aperta un’inchiesta parallela, per sequestro, un sequestro che, ancora non si esclude del tutto, potrebbe essere finito male.
La decisione della Dda nasce dal fatto che il 24 marzo 2008, due giorni prima dell’omicidio, nel paese venne visto un fuoristrada Mitsubishi Pajero, di colore grigio, scrive La Nuova Sardegna oggi in edicola. E tutto potrebbe ruotare intorno alle tensioni legate a un terreno conteso. Una partita, questa, che riguardava da vicino la famiglia Rocca, ma anche un noto pregiudicato di Gavoi, e perfino l’ex latitante di Talana, Raffaele Arzu.
Il quotidiano di Sassari riporta anche una lunga serie di sms trovati nel cellulare di Dina, messaggi che la donna si sarebbe scambiata col marito e avrebbe conservato. Raccontano la storia di un amore che col tempo si trasforma. Lui, a volte, la chiamava “grande mamma”, altre le scriveva “muoio all’idea di potervi perdere”. Ancora: “Ti amo da morire”, o “riuscirò a farti dimenticare questo periodo di merda”.
Da Rocca, però, non arrivavano solo tenerezze e belle parole. Un giorno, dopo che in campagna era alle prese con una scrofa morta, scrisse alla moglie: “S’attera borta pio a tue“. Insomma, una storia di alti e bassi, specie quando il dentista di Gavoi cominciò ad avere l’amante, una ragazza del paese sentita dagli inquirenti. Lei stessa ha confessato la relazione.
Emblematici gli sms del 25 marzo 2008, un giorno prima del delitto. E’ mattina presto. Dina scrive al marito: “Vorrei sapere cosa ti ho fatto per meritare tutto quello che mi fai, sei sempre insofferente. Cerca di guardare in te stesso”. Lui risponde: “Prova tu a guardare in te stessa, prova a essere gentile per la colazione e mi dici che esco chissà per cosa, ed è colpa mia o del frigo che ho voluto io, e sono io che non ho voluto cambiare il pavimento, non sono Onassis, o ci calmiamo tutti e due o roviniamo tutto, potremmo stare benissimo insieme ma ci vuole impegno di entrambi”.
All’ora di pranzo, Rocca riprende la conversazione, sempre via sms: “Questa è l’ultima volta che mi vedi qua”. lei risponde: “Cos’ho fatto stavolta?”. Lui: “È il tuo modo di fare, si vede che me la sono cercata, peggio per me”: Ancora la Dore: “Poi volevo chiederti come mai stamattina tutte le volte che ti ho chiamato eri occupato, ha chiamato diverse volte Graziella ed eri occupato e poi vuoi dirmi che non è successo niente? Pensi che io sia stupida“. La moglie di Rocca, s’intuisce, sapeva che il marito avesse un’altra. Il giorno dopo l’omicidio nel garage. A febbraio di quest’anno, quindi cinque anni dopo, l’arrestato di Rocca. In carcere, come presunto esecutore, c’è anche Pierpaolo Contu, il ragazzo di Gavoi minorenne all’epoca della tragedia.