Omicidio Dore, la Cassazione conferma ergastolo per Francesco Rocca

Fine pena mai per Francesco Rocca, il dentista 49enne di Gavoi che secondo i giudici 10 anni fa fece uccidere la moglie Dina Dore: la Corte di Cassazione ha confermato i primi due gradi di giudizio e messo la parola fine alla vicenda giudiziaria con la condanna definitiva all’ergastolo. L’uomo si trova già in carcere a Nuoro, a Bad’e Carros.  

Dina Dore venne uccisa nel garage della casa familiare di Gavoi il 26 marzo del 2008. Rocca, che si è sempre professato innocente, non era presente ieri al tribunale di Roma e ha preferito aspettare il verdetto in carcere. C’era il pool dei suoi difensori, Mario Lai e Angelo Manconi affiancati dal cassazionista Franco Coppi: si sono battuti per il rigetto delle due precedenti sentenze di condanna, ma i giudici della Suprema corte hanno confermato l’ergastolo.

Soddisfatti gli avvocati di parte civile, Massimo e Roberto Delogu, che hanno rappresentato la famiglia della vittima. Fu Rocca, quindi, ad aver commissionato il delitto della moglie, dando il mandato all’allora 17enne Pierpaolo Contu, che sta scontando una condanna definitiva a 16 anni come esecutore materiale dell’omicidio. Secondo la ricostruzione dei processi di primo e secondo grado, il dentista avrebbe agito perché voleva rifarsi una vita con l’amante, Anna Guiso, sua assistente di studio, senza incorrere nei pesanti danni economici di un divorzio. Per liberarsi della giovane moglie – all’epoca la donna aveva 37 anni e una figlia di pochi mesi, con lei al momento dei tragici fatti – Rocca aveva inscenato un sequestro di persona per allontanare ogni sospetto su di sé.

La svolta è arrivata cinque dopo il delitto con il racconto di un supertestimone, Stefano Lai: è stato lui a svelare agli inquirenti – la Dda e la squadra mobile di Nuoro – la confidenza di Pierpaolo Contu, che gli aveva confessato l’omicidio su commissione, e dietro una ricompensa di denaro, indicando Rocca come mandante. Il 28 febbraio 2013 scattano così gli arresti del dentista del minorenne. “Il 22 settembre Dina avrebbe compiuto 47 anni, faremo una messa per ricordarla. Niente torta, niente auguri, solo fiori per lei”, ha detto la sorella Graziella Dore all’ANSA mentre ancora si aspettava il verdetto della Cassazione.

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