Litigavano da anni Gianluigi Zuddas e Massimo Setti: l‘uno il presunto assassino di Siurgus Donigala, falegname, di 52 anni; l’altro la vittima, 39enne, noto alle forze dell’ordine. L’omicidio di ieri sarebbe stato, secondo una prima ricostruzione, l’epilogo tragico di violenti scontri tra i due. Discussioni nate in famiglia: Setti era cugino della moglie del falegname.
Il delitto è avvenuto fuori dalla casa di Zuddas, in via Tirso, dove Setti, sempre stando a quanto riferito dagli inquirenti, si sarebbe presentato con un bastone. Quindi le urla e le minacce. A quel punto il falegname, accusato adesso di omicidio volontario, avrebbe reagito imbracciando il fucile che aveva in casa e aprendo il fuoco contro il rivale.
Nell’abitazione di via Tirso i carabinieri non hanno tardato ad arrivare, avvisati dai vicini allarmati dalle urla. E anche dagli spari sentiti quindici minuti dopo le 20. Nel giro di mezz’ora, Zuddas era già in manette. I militari dell’Arma hanno fatto irruzione nella casa, dove il falegname si era barricato dopo il delitto. Oggi o al più tardi domani è atteso l’interrogatorio del presunto omicida per chiarire meglio le cause delle liti che duravano da anni. Scontri che nel paese del Cagliaritano conoscevano tutti. Come era nota la storia di Setti, condannato dieci anni fa a un anno e quattro mesi di reclusione per una storia di rapine e traffico di armi.
Domani mattina al Policlinico Universitario di Monserrato sarà eseguita l’autopsia sul cadavere. L’esame autoptico è stato richiesto dal sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari, Liliana Ledda, e sarà eseguito dal dottor Roberto Demontis, già intervenuto subito dopo il delitto.Secondo i primi accertamenti, il 52enne avrebbe esploso due fucilate – l’arma era caricata a pallettoni – che hanno centrato al petto Setti, uccidendolo. Al momento restano sconosciute le ragioni dell’omicidio.