Olbia, inchiesta sulla discarica Cipnes: un’area sotto sequestro a Spiritu Santu

Inchiesta della Procura di Tempio sullo stoccaggio di rifiuti speciali nella discarica del Cipnes a Spiritu Santu. Su disposizione del pm Ilaria Corbelli, questa mattina i carabinieri di Porto San Paolo e i militari del Nucleo operativo ecologico di Sassari hanno notificato l’apertura indagini al Consorzio industriale provinciale del nord est Sardegna e messo sotto sequestro un’area di circa 150 metri quadrati all’interno della discarica, estesa per 120mila metri quadrati.

Secondo le contestazioni della Procura, in quella porzione di discarica sarebbe stata rilevata la “raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi”. Si tratterebbe di idrocarburi di zinco, “la cui quantità non è stata evidenziata, né tantomeno è stato indicato l’indice di tolleranza rispetto alle leggi vigenti” precisa il Cipnes in una nota ufficiale diffusa in serata. “La disposizione della Procura non ha minimamente influito sul funzionamento dell’impianto”, continua la difesa del Consorzio.

La Procura accusa il Cipnes di inosservanza dell’autorizzazione ambientale in relazione a un’analisi risalente al 19 settembre 2018. “Si fa presente che l’accertamento non è stato fatto in regime di contraddittorietà, come per esempio è avvenuto l’11 ottobre 2018, e per due volte il 25 ottobre 2018, in occasione di altri tre prelievi con relative analisi della Polizia di Stato, dall’Arpas e dello stesso Cipnes con certificato Acredia (ente certificatore del Ministero dell’Ambiente), dalle quali è emersa l’assoluta regolarità, visto che si trattava di rifiuti civili urbani”.

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