Inserire nel mondo del lavoro le persone con disabilità. E’ uno degli obiettivi centrali del programma dell’assessorato regionale al Lvoro che ha deliberato, su questo aspetto, uno stanziamento di 11 milioni di euro per l’Aspal per incentivare proprio le azioni mirate per i disabili.
Lo ha detto Eugenio Annicchiarico direttore generale dell’Asssessorato al Lavoro che è intervenuto ieri alla nella sede del Crfp di Cagliari alla tavola rotonda “Collocamento mirato: l’efficacia del lavoro di rete e le prospettive future”, organizzata da Aspal nell’ambito del progetto Noi – Network per l’Occupabilità e l’Inclusione, che l’Agenzia promuove e coordina.
“La nuova delibera regionale – spiegano dall’Aspal – prevede un riconoscimento di 50 mila euro per le aziende che si impegnino ad assumere almeno una persona con disabilità. Tra gli interventi finanziabili ci saranno i cosiddetti accomodamenti ragionevoli (es. abbattimento barriere architettoniche, domotica, software ecc.), attività di formazione e accompagnamento non solo per la persona con disabilità ma anche per tutto il personale coinvolto, tutor aziendale, trasporto e mobilità casa-lavoro, strumenti per favorire la flessibilità, elaborazione di progetti di inserimento e tirocini formativi e di orientamento finalizzati all’assunzione”.
Nella tavola rotonda enti, aziende e associazioni si sono incontrati confrontarsi su buone pratiche e criticità “con l’obiettivo – sottolineano – di costruire un modello condiviso per la presa in carico della persona disabile affinché l’inserimento nel collocamento mirato possa avvenire in maniera semplice, lineare e tempestivo, senza intoppi burocratici a prescindere dallo sportello al quale ci si rivolge. Tutti d’accordo sul fatto che sia necessario un nuovo approccio: mettere al centro il disabile con le sue aspettative, competenze e talenti e insieme a lui costruire un progetto di vita che comprenda anche un proficuo inserimento lavorativo”.
Al dibattito è intervenuta anche Antonella Delle Donne, direttrice generale facente funzioni dell’ Aspal, che non ha esitato a definire questo momento una rivoluzione culturale: “la persona disabile viene finalmente messa al centro di un progetto di vita – ha detto – quindi non si parla solo di inclusione lavorativa ma della vita complessiva delle persone. L’Aspal – ha continuato – ha l’ambizione di farsi parte attiva nella costruzione di una rete che possa agire nella piena condivisione di obiettivi e strumenti di cui si è parlato durante questa tavola rotonda”