Con l’arrivo imminente del nuovo commissario dell’Arnas Brotzu, il sindacato Usb Sanità – per tramite del suo referente Gianfranco Angioni – ha aperto al dialogo, pur rimarcando l’urgenza di affrontare le gravi criticità che, a suo dire, soffocano l’azienda ospedaliera. “La nomina del nuovo commissario, che abbiamo più volte sollecitato, rappresenta un’opportunità per ripristinare un clima di collaborazione – ha affermato Angioni –. Assicuriamo il nostro impegno per il miglioramento del Brotzu e dei suoi presidi, ma serve un cambio di passo immediato”.
Negli ultimi mesi, le relazioni sindacali con la precedente direzione erano di fatto congelate: secondo il sindacato, la gestione autonoma della direzione generale ha reso impossibile un confronto costruttivo, costringendo l’Usb a limitarsi alla denuncia delle problematiche quotidiane sollevate dai lavoratori.
Tra le priorità indicate da Usb, la necessità di una vera riorganizzazione sanitaria che preveda un coordinamento efficace tra i dipartimenti e la valorizzazione delle professionalità interne. Il sindacalista ha chiesto l’individuazione di una figura chiave in grado di gestire in maniera ottimale risorse umane e materiali, oltre all’implementazione urgente di un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni. Una misura indispensabile, ha sottolineato, per adeguare le dotazioni organiche alle effettive esigenze assistenziali, ridando respiro a tutte le professioni sanitarie, tecniche e amministrative.
Non meno urgente, per il sindacato, è la necessità di un riordino dell’attività chirurgica, inclusa quella trapiantistica, finalizzato a migliorare l’efficienza e abbattere le liste d’attesa. L’attenzione si concentra anche sulla sicurezza strutturale: dopo il recente guasto all’impianto di aerazione del reparto di rianimazione del Businco, Angioni ha chiesto un’immediata ricognizione delle condizioni degli ospedali San Michele e Oncologico, da accompagnare a un piano di manutenzione straordinaria. “Collaboreremo con il nuovo commissario – ha concluso Angioni – ma solo se le questioni aperte saranno affrontate con serietà e poste al centro dell’agenda operativa”.