Cinque medici del servizio di emergenza convenzionata con la Asl di Nuoro sono finiti sotto processo per truffa aggravata e falso. Ieri la prima udienza è stata rinviata al 25 maggio. La notizia si legge nelle pagine de L’Unione sarda oggi in edicola. I dirigenti, tutte donne, avevano dichiarato una falsa residenza per ottenere i rimborsi chilometri, un diritto per chi deve raggiungere la sede del 118 da lontano. I medici quindi abitavano per comodità vicino ma incassavano lo stesso i soldi per il carburante mai consumato. La cifra contestata – complessivamente – si aggira attorno ai 140mila euro, negli ultimi tre anni. Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri del Nas di Sassari – dal 2006 al 2009. Tutto nasce da una segnalazione per doppio lavoro in Baronia, in particolare a Siniscola. Da lì il controllo incrociato dei registri e la verifica di anomalie e incongruenze. Controlli che sono stati estesi all’intero servizio del 118.
I nomi. Gli imputati sono Maria Grazia Ninneri, 54 anni di Alghero (domiciliata a Nuoro); Gesuina Mura, 53 anni di Orune (ma residente a Orosei); Pasqualina Salis, 59 anni di Oliena (residente a Quartu Sant’Elena); Maria Leonarda Fancellu, 50 anni, residente e Castelsardo; Rina Mureddu, residente a Siniscola.