Agguato nella notte nei confronti di Roberto Pinna, 50 anni, di Nule. È il padre di Enrico, il ragazzo di 19 anni condannato dal tribunale dei minori di Sassari a vent’anni di reclusione per il duplice omicidio del suo compaesano Stefano Masala, di cui si sono perse le tracce dal 7 maggio del 2015, e di Gianluca Monni, il 19enne di Orune assassinato la mattina dopo mentre andava a scuola. Secondo una ricostruzione ancora molto parziale della vicenda, sarebbe stato lo stesso Pinna a denunciare il fatto ai carabinieri della compagnia di Bono.
L’uomo è stato colpito da una fucilata mentre si trovava nelle campagne del paese ed è stato ferito a un braccio in modo lieve, tanto che ha rifiutato le cure del 118. Il tentato omicidio è avvenuto, secondo il racconto della vittima, a tarda sera, dopo le 21. Difficile per il momento capire se l’episodio possa essere in qualche modo collegato alla vicenda in cui è coinvolto il figlio insieme al cugino Alberto Cubeddu, 21 anni, di Ozieri, rinviato a giudizio un mese fa dal gup di Nuoro per gli stessi due delitti. Di certo Enrico Pinna, poco più di un mese fa, dopo la condanna del figlio, aveva criticato aspramente la decisione. “E adesso chi glielo dice a questo ragazzino?”, si era sfogato.
La ricostruzione.
Due fucilate contro l’auto, forse tre, proprio mentre usciva dal suo ovile, nelle campagne di Nule. Miracolosamente riesce a sfuggire all’agguato, accelera, scappa, viene ferito in modo lieve al braccio sinistro, ma è in salvo. Chiama il 112 e lancia l’allarme. Ieri sera, dopo le 21, Pinna è stato vittima di un attentato in piena regola. Una o più persone l’hanno atteso all’uscita dell’ovile per ucciderlo a colpi di fucile. Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Benetutti, poi quelli della compagnia di Bono e del reparto operativo del comando provinciale di Sassari. Hanno raccolto la testimonianza della vittima, che avrebbe rifiutato i soccorsi del 118 e non si sarebbe fatto accompagnare in ospedale, ma avrebbe accettato solo di farsi medicare sul posto. Dal racconto che ha fornito ai militari ai riscontri effettuati sul posto, all’ingresso del podere nell’agro di Nule, sono passati solo pochi minuti. Ma a distanza di ore è ancora poco chiara la dinamica di un episodio su cui indaga il procuratore di Nuoro, Andrea Garau, che ha aperto un’inchiesta contro ignoti per tentato omicidio.
“Ora so che in giro c’è una persona pericolosa”, è il lapidario commento di Pinna. “Ad una cosa del genere ci stavo pensando, ma non me l’aspettavo”, ha detto. “Non ho visto chi mi ha sparato, non stavo certo pensando a guardare”. Ma una cosa per lui ora è sicuro: “in giro c’è gente pericolosa per me”.