Nel gennaio del 2003, durante i festeggiamenti per i fuochi di Sant’Antonio a Norbello, nell’Oristanese, il grosso tronco cavo usato per il falò, “sa tuva”, era caduto sopra una donna incinta che aveva perso il bimbo portato in grembo e subito l’amputazione di una gamba. Dopo diciassette anni arriva la sentenza civile con la quale il piccolo Comune della Sardegna centrale dovrà risarcire la donna con 1,2 milioni di euro. Ne danno notizia i quotidiani sardi.
L’amministrazione, in questi anni, aveva già accantonato le risorse che serviranno per pagare il risarcimento che ora dovrà essere liquidato entro quattro mesi dal deposito della sentenza. Sentito dai cronisti, il sindaco Matteo Manca ha spiegato che “allo stato attuale e fatta salva la possibilità di eventuali appelli, il Comune dovrà pagare direttamente circa un milione e duecentomila euro, per poi avere il rimborso della metà della cifra da parte del ministero dell’Interno e di quello della Difesa, condannati insieme all’Ente. In pratica, tra pagamento e regresso, al Comune questa causa costerà circa 580 mila euro”.