Sempre meno precipitazioni e alte temperature: ogni anno è sempre peggio e l’emergenza idrica torna a colpire la Sardegna. Ancora non si è nella soglia di allarme ma il Comitato istituzionale dell’autorità di bacino è già sul campo per ottimizzare le risorse, da destinare in particolare all’agricoltura.
Le riserve non sono per nulla aumentate rispetto all’anno precedente: i dati registrati a dicembre segnano il 36 per cento di riempimento nel Lerno (contro il 63 per cento dello stesso periodo nell’anno precedente), il 30 per cento nel Bidighinzu (37 per cento nel 2021), il 58 per cento nel Cuga (invariato rispetto allo scorso dicembre, in foto), il 41 per cento nel Temo (80 per cento nel 2021), il 15 per cento nel Posada a Maccheronis (6 per cento nel 2021, determinato dai lavori di svaso del lago), il 15 per cento nell’invaso di Pedra ‘e Othoni (67 per cento nel 2021).
Il Comitato ha inoltre deliberato i volumi di approvvigionamento dal lago Cixerri, che a partire da metà gennaio dovrà assicurare il 50 per cento del fabbisogno del potabilizzatore di Bau Pressiu, per garantire l’alimentazione dell’acquedotto del Sulcis anche in previsione di forte siccità. Diversi gli interventi previsti, oltre a una generale azione di razionalizzazione e ottimizzazione dei consumi posta in essere dai Consorzi: “Si va – spiega l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Pierluigi Saiu – dall’attivazione di risorse locali quali, per esempio, i pozzi di Bonassai e Tottubella, da parte del Consorzio di bonifica della Nurra, che insieme al pozzo Sella e Mosca, già attivo, andranno a sgravare l’erogazione dal Cuga di circa 200 litri al secondo; all’implementazione degli impianti e dell’organizzazione gestionale da parte di Abbanoa e degli altri soggetti coinvolti, quale precondizione per consentire il recupero dei reflui dalla depurazione delle acque nella città di Sassari e possibile riutilizzo in agricoltura. Infine prevista l’accelerazione per il completamento dei lavori sullo sbarramento di Monte Lerno, da parte di Enas, per il ripristino dell’intero volume utile per l’erogazione, oggi ridotto al 50 per cento, prevedendo inoltre interventi di manutenzione delle adduttrici e degli acquedotti per ridurre gli sprechi”.