“No al taglio dei ficus in viale Trieste”, monta la protesta a Cagliari

Nuova viale Trieste senza ficus e con i peri cinesi: rivoluzione della strada di collegamento tra centro e Sant’Avendrace nel mirino dell’opposizione. “La sostituzione dei 233 alberi con piante diverse e più piccole rischia di avere un pesante impatto sulla salute dei cagliaritani e la qualità dell’aria“. È uno dei passaggi dell’interrogazione che Francesca Mulas (Progressisti) ha inviato alla presidenza del Consiglio comunale insieme ai colleghi e del centrosinistra di Cagliari Francesca Ghirra, Giulia Andreozzi, Marco Benucci, Rita Polo, Marzia Cilloccu, Fabrizio Marcello e Matteo Lecis Cocco-Ortu. “Si tratta di un progetto da 12 milioni di euro che prevede importanti e attesi interventi sulla viabilità, sull’illuminazione, le piste ciclabili e i sottoservizi – sottolinea Mulas – la nota dolente di queste azioni riguarda il verde del viale: si parla della sostituzione di tutti i 233 ficus microcarpa con peri cinesi e ficus più giovani e piccoli. È un’operazione di cui non si capisce il senso: solo otto ficus su 233 presentano una elevata propensione al cedimento, mentre per gli altri 225 si suggeriscono interventi di messa in sicurezza e monitoraggio continuo. Perché dunque si è scelto di sostituirli tutti?”.

La sostituzione? “Incomprensibile, poi, la scelta di rimpiazzare metà dei ficus con Pyrus Chanticleer, alberi dalla vita breve caratterizzati da odore sgradevole, chioma ristretta e bassa capacità di assorbire CO2, esattamente l’opposto dei nostri ficus”. Proprio nei giorni scorsi è stata promossa una petizione (https://www.change.org/salviamoificusdivialetriesteacagliari) del Gruppo d’intervento giuridico che chiede al sindaco “che venga salvaguardata e tutelata l’attuale via alberata rappresentata dal viale Trieste, con i suoi esemplari ormai secolari di Ficus microcarpa, patrimonio ambientale e storico-culturale cittadino, vincolando qualsiasi progetto di riqualificazione viaria al mantenimento della presente alberatura, garanzia anche sul piano della salute pubblica per la città”.

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