Niente vacanze in Sardegna per i dializzati: “La Regione non ha previsto l’assistenza”

Vacanze in Sardegna per molti, ma non per i dializzati. A denunciare una situazione che si presenta puntuale ogni anno, con l’approssimarsi del periodo estivo, sono Bruno Denotti, presidente dell’Asnet (Associazione sarda nefropatici emodializzati e trapiantati) e Annibale Zucca, segretario dell’Aned Sardegna (Associazione nazionale emodializzati) che ora chiedono un intervento della Regione, “magari con una legge ad hoc”.

“Ad oggi nella sede dell’Asnet sono più di un centinaio le richieste d’aiuto arrivate da quei malati che, desiderosi di trascorrere un periodo di ferie nell’Isola, si sono visti negare un posto dal centro dialisi contattato – hanno spiegato i due -. Molti di questi, addirittura, a fronte della richiesta di disponibilità a poter essere sottoposti al trattamento dialitico durante la vacanza, non hanno neppure ottenuto risposta”.

“Dietro questa situazione – spiegano ancora da Asnet e Aned – c’è la grave carenza di organico nella sanità sarda che non risparmia neppure i nefropatici. Una mancanza che d’estate, con l’arrivo delle ferie anche per i lavoratori del comparto sanitario, si fa ancor più allarmante e contro cui non ha sortito effetto neppure la previsione di prestazioni aggiuntive di medici e infermieri, rendendo di fatto inattuabile l’attivazione dei cosiddetti ‘progetti dialisi vacanza’, che quest’anno la Regione non ha neppure previsto”.

Eppure “sono numerose le richieste che pervengono quotidianamente alla nostra associazione, in particolar modo in questo periodo, da parte di pazienti dializzati che chiedono il nostro intervento per garantirsi la possibilità di un posto dialisi, in quanto le strutture contattate danno risposte evasive, quando le danno, e sempre poche certezze – dice Denotti -. Dispiace constatare che la nostra Regione, nonostante si professi ‘‘a vocazione turistica’’, non sia a tutt’oggi in grado di offrire una programmazione adeguata del servizio, in grado di rispondere alle numerose richieste che pervengono non solo dalla Penisola e dai residenti, ma anche da turisti esteri”.

Zucca aggiunge: “Premesso che nella stragrande maggioranza dei centri di nefrologia e dialisi della Sardegna si hanno ormai da tempo grosse carenze di personale, sia medico che infermieristico, manca un apposito progetto di ‘Dialisi vacanza’ che entri a regime. A farne le spese sono ovviamente i malati che purtroppo non potranno arrivare in Sardegna, se non grazie a quei pochi centri dialisi che hanno dato la loro disponibilità all’inserimento degli stessi, in turni destinati ai pazienti in carico ‘stabile’. La nostra Costituzione garantisce a tutti il diritto alla salute, ma evidentemente non a chi purtroppo risulta essere attaccato ad un macchina per poter continuare a vivere. Il nostro compito, come associazioni nate al fine di tutelare i diritti e gli interessi di questa particolare categoria di cittadini, è quello di dare la nostra più ampia disponibilità nel trovare soluzioni al fine di rendere giustizia agli emodializzati”.

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