Isolani testardi e orgogliosi: Sardegna e Giappone non sono poi così distanti. Ne è convinto Nicola Cassanello in arte Nicolaingiappone, cagliaritano, appassionato del mondo nipponico. Da dieci anni ha messo in rete un blog seguitissimo sul Giappone con curiosità, immagini e informazioni per i viaggiatori del mondo occidentale: ha conquistato un milione di click sul blog, 25 mila followers su Facebook, tantissime richieste di contatto da parte di chi non trova risposte nelle guide ufficiali, tour operator che attingono ai suoi itinerari. E ci sono persino scrittori che prendono spunto dalle sue note per scrivere romanzi.
“Il sito è nato nel 2007 con l’idea di raccogliere notizie su una vacanza giapponese – ci ha raccontato il blogger, che nel quotidiano lavora all’aeroporto di Elmas – sono sempre stato amante del mondo orientale e mi sono reso conto che spesso nelle guide ufficiali mancano informazioni concrete e quotidiane, cosa si fa appena si sbarca dall’aereo, quali sono i documenti da portare, come districarsi tra gli infiniti itinerari turistici, come connettersi a internet, quali cibi non perdere… Con il mio blog cerco di mettere alla portata di tutti le mie esperienze raccolte con i miei sei soggiorni in Giappone”.
Nicolaingiappone ha già programmato il settimo viaggio: ha lasciato l’Isola il 16 novembre, dopo 16 ore di volo di con scalo a Roma approdando a Tokio. Ha anche in programma di visitare Nagoya, Komatsu, Kanazawa, Hiroshima, Miyajima, Kyoto, Nara, Nikko. “Questa volta ho deciso di soggiornare, tra gli altri, in un posto fuori dal comune: la locanda Honke Bankyu, nella zona di nella zona di Nikkō, prefettura di Tochigi. Qui, in un posto inaccessibile e introvabile, una antichissima famiglia di samurai fondò 443 anni fa questa locanda vicino a una sorgente termale: è interamente costruita di legno e fango, ed è gestita dal venticinquesimo discendente della famiglia Heike”.
Tra le altre ‘follie’ di Nicola Cassanello in Giappone c’è stata, quattro anni fa, la cena dal re del sushi: Jiro Ono, 85 anni, è titolare di un piccolissimo ristorante da 10 coperti a Tokio ed è considerato il migliore chef di sushi al mondo. “Sono riuscito a prenotare solo dopo mesi di trattative, penso di essere finora l’unico italiano che abbia mangiato da Jiro: secondo la guida enogastronomica Eater.com si tratta del secondo posto al mondo dove è più difficile avere un posto”. Qui, qualche mese fa, il primo ministro Shinzo Abe ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama in visita nel paese, una foto pubblicata sui quotidiani di tutto il mondo li mostra mentre si stringono la mano davanti al ristorante.
“Il Giappone è un mondo diversissimo dal nostro, per questo lo amo; adoro il fatto di sentirmi realmente lontano da tutto. L’educazione, ad esempio, è qualcosa di inconcepibile per noi: tutto si basa sul gruppo, in qualsiasi livello di istruzione, e la scuola è un lavoro a tempo pieno, tra lezioni e attività extra scolastiche si torna a casa la sera tardi ogni giorno; suonano tutti uno strumento e fanno tutti sport, e gli studenti possono contare su attrezzature e strumenti incredibili”.
Mondi lontanissimi, ma non troppo: “Giappone e Sardegna hanno tanti punti in comune: entrambe sono isole, con tutto quello che ha comportato nella storia per gli abitanti. E poi i sardi come i giapponesi sono estremamente orgogliosi e testardi e hanno una grandissima cura per il cibo. C’è poi un posto particolare, le isole Okinawa, in cui vedo grandi somiglianze: fanno parte della Blue Zone come la nostra Ogliastra per la longevità degli abitanti, sono la località balneare d’eccellenza in Giappone, hanno una lingua tutta loro come noi abbiamo il sardo. E poi hanno gran parte del territorio occupato da basi militari, proprio come la Sardegna”.
Francesca Mulas