Il farmacista di reparto entra negli ospedali della Asl di Sassari. “Un progetto innovativo, un vero punto di svolta nella gestione della salute dei pazienti ospedalizzati”, spiega il direttore generale Flavio Sensi. L’introduzione del farmacista di reparto segna un cambiamento rispetto al ruolo tradizionale del farmacista ospedaliero, storicamente impegnato nelle “retrovie” dell’attività, principalmente impegnato nelle attività di approvvigionamento e distribuzione di farmaci e dispositivi medici. Ora il farmacista scende “in prima linea”, lavorando a stretto contatto con i medici e con il personale sanitario per ottimizzare la gestione delle terapie e garantire la sicurezza delle cure. Il progetto, dopo una iniziale fase pilota nell’ospedale “Segni” di Ozieri verrà successivamente esteso all’ospedale “Civile” di Alghero.
“Si tratta di un progetto pilota nella Regione Sardegna, che vede al centro la figura del farmacista ospedaliero. Un modello ispirato a realtà europee e internazionali, già consolidato in numerosi ospedali, dove il farmacista svolge un ruolo chiave nella gestione clinica dei pazienti”, spiega Apollonia Pipere, direttore della Ssd Farmacia ospedaliera del Presidio di Ozieri. Il progetto è il frutto di una stretta collaborazione tra la direzione aziendale della Asl di Sassari, il Dipartimento delle direzioni dei presidi e dei servizi, e il team di Farmacisti, con esperienze sia a livello regionale che nazionale, della Ssd Farmacia ospedaliera del Presidio Ozieri. “Questo innovativo intervento fonda le sue basi su un’attenta riflessione di quelle che sono le criticità emerse in diverse esperienze professionali, all’interno di ospedali regionali e nazionali, e punta a migliorare l’integrazione tra il personale medico e sanitario e il farmacista all’interno dei reparti ospedalieri”, aggiunge Pipere.
Nell’utilizzare le sue competenze cliniche il farmacista ospedaliero è infatti in grado di “profilare” il paziente in vista delle terapie farmacologiche da prescrivergli, del monitoraggio delle stesse e della loro eventuale revisione. Per il paziente invece il farmacista ospedaliero può diventare un punto di riferimento che può “educare” quest’ultimo ad una corretta compliance, “perché la mancata aderenza alle terapie, infatti, è una delle cause principali del peggioramento dei pazienti con pesanti ripercussioni sulla loro salute”, aggiunge Pipere. “Può rappresentare un esempio di eccellenza nella gestione delle risorse e della spesa sanitaria, con un impatto positivo sul sistema sanitario regionale e nazionale”, conclude Pipere.