Droga e un telefono cellulare sono stati sequestrati nel carcere di Uta nel corso di due distinte operazioni condotte dalla Polizia Penitenziaria. A darne notizia è il segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Luca Fais.
“Nel fine settimana scorso, il personale di Polizia Penitenziaria ha rinvenuto, occultati nell’intercapedine del quadro luci, 65 grammi di cocaina. In una successiva perquisizione, sono stati scoperti un telefono cellulare, 94 grammi di hashish e 17 grammi di cocaina”, ha dichiarato Fais. Il sindacato ha espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dagli agenti, sottolineando la professionalità e l’impegno quotidiano della Polizia Penitenziaria nel garantire la sicurezza all’interno dell’istituto di detenzione.
Sulla questione è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, evidenziando come nelle carceri italiane “più del 30% dei detenuti sia tossicodipendente e oltre il 20% degli stranieri abbia problemi di droga”. Capece ha sottolineato che, nonostante l’Italia disponga di una legislazione avanzata che consente ai tossicodipendenti di scontare la pena all’esterno, il numero di detenuti con problemi di droga resta elevato.
“Ogni giorno, la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per contrastare lo spaccio all’interno delle carceri italiane, dove hashish, cocaina, eroina, marijuana e subutex sono le sostanze più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri”, ha aggiunto Capece.