Prove di guerra nei cieli sardi. La base operativa è stata l’aeroporto di Alghero, dove si sono esercitati i piloti dei nuovi F-35B, i Caccia di quinta generazione che sono micidiali nel distruggere in volo gli aerei nemici. Uno costa 103 milioni di euro.
La pista nella Riviera del corallo è stato usato in particolare come “austere base“, ossia in condizioni di emergenza con ridotte capacità operative. L’obiettivo era proprio quello di testare i velivoli sperimentando la cosiddetta versione Stovl, acronimo che indica il decollo corto ed atterraggio verticale, due specialità dell’Aeronautica militare e della Marina militare. Anche perché i Caccia, in guerra, hanno come base le portaerei.
Nell’esercitazione è stato simulato anche il rifornimento a terra a motori accesi: in gergo militare si parla di Alarp hot-pit. In questo caso il tutto è avvenuto usando un Hercules Kc-130J. Gli F35B che hanno volato nell’Isola sono stati due, che hanno viaggiato contrapposti, più un F35A e due F-2000 Eurofighter. Questo sistema testato è quello applicato nel Pisq, Il Poligono sperimentale e di addestramento Interforze del Salto di Quirra, attivo dal 1956.
“L’evento addestrativo – hanno spiegato dalla Difesa – mira ad incrementare la capacità della stessa Aeronautica militare e della Difesa di impiegare l’assetto F-35B, consolidando in particolare l’interoperabilità e l’impiego dei velivoli di quinta generazione”. Questo “testando e sviluppando, nel contempo, le capacità di supporto logistico specifico per il distaccamento di Alghero Tutta l’attività si è svolta alla presenza del Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, il generale di Squadra aerea Luca Goretti, e del Comandante in Capo della Squadra navale, ammiraglio Aurelio De Carolis. Presente anche il presidente del Consiglio regionale sardo, Michele Pais“.