È accusato di aver tenuto segregata, nella sua casa di Golfo Aranci, una donna cagliaritana. Una prigionia che, stando alla ricostruzione della Procura, sarebbe durata 49 giorni, nel corso dei quali va vittima era narcotizzata e costretta a subire violenza sessuale. Per quei fatti, accaduti nella primavera del 2018, oggi nel tribunale di Tempio Pausania, la pm Nadia La Femina ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del 32enne Luigi Morlé, che deve rispondere di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, lesioni personali aggravate.
La vittima, 39 anni, rappresentata dall’avvocato Diego Mastromarino, si è costituita parte civile. Il legale di fiducia dell’imputato, l’avvocato Alessio Cicoria, ha rinunciato al mandato, ed è stato quindi nominato un difensore d’ufficio che ha chiesto tempo alla gup Caterina Interlandi per poter visionari gli atti del procedimento. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, l’uomo, dopo avere conosciuto la 39enne sul web, tramite i social. Quindi aveva conquistato la sua fiducia, tanto da convincere la 39enne a trasferirsi a Golfo Aranci dove lui le avrebbe offerto di lavorare in un ristorante della zona.
Ma una volta arrivata in Gallura, la donna si è trovata davanti tutt’altra persona, sempre stando a quanto ricostruito dagli inquirenti. La 39enne, che allora era disoccupata, non trovò né ristorante né un posto dove lavorare. L’uomo la teneva in casa e la narcotizzava sciogliendo sonniferi nel cappuccino e in altre bevande. Poi approfittando del suo stato di semi coscienza, la abusava. Infine la chiudeva a chiave in casa, mentre lui usciva per andare al lavoro e a fare spese.
Un incubo durato 49 giorni, fino a quando la donna è riuscita a chiedere aiuto al suo ex compagno che è accorso a Golfo Aranci per liberarla. Poi la denuncia ai carabinieri, l’apertura dell’inchiesta e un lungo percorso di assistenza in un centro di salute mentale per cercare di rimarginare le ferite dell’anima. L’udienza di oggi è stata rinviata al 25 giugno, quando il giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio Morlé.