Movimento sociale sardo sul corteo anti-migranti: “Successo”, “No, flop”

A due giorni dalla manifestazione organizzata a Cagliari dal Movimento Sociale Sardo contro gli immigrati, arrivano due note di tono decisamente opposto firmate dallo stesso movimento: il corteo, che secondo i dati forniti dalla Questura ha contato una cinquantina di partecipanti che hanno sfilato da piazza Repubblica fino a via Roma, è descritto come flop da una parte e come grande successo dall’altra. I due rappresentanti del Movimento Sociale Sardo non sembrano dunque trovare un accordo né sul racconto della serata né sull’uso della sigla.

“Prendiamo atto con soddisfazione che i simpatizzanti dell’Movimento sociale sardo – destra regionale hanno disertato (su indicazione dei vertici) l’evento chiamato ‘stop invasione’ tenutosi in cagliari il 30 giugno e prendiamo le distanze dagli organizzatori che millantano di rappresentare la nostra sigla – si legge nel comunicato firmato da Alessio Cerbone, che si presenta come presidente del Mss – destra regionale – “I numeri risicati dei partecipanti, per una tematica così importante per la nostra isola, già martoriata dalla crisi economica, la disoccupazione, le calamità naturali e l’invasione selvaggia, dimostrano lo spessore pressoché nullo che effettivamente ha chi cerca di creare confusione ai nostri danni. Ricordiamo a tutti che le attività del Movimento Sociale Sardo – Destra Regionale inizieranno a breve. Nel frattempo continuiamo ad invitare i simpatizzanti a diffidare dalle sigle taroccate. Abbiamo inoltre provveduto a tutelare la nostra sigla nelle sedi opportune. Non risponderemo ad eventuali contro comunicati perché non siamo interessati a dare visibilità e importanza a chi non merita di averne”.

Poche ore dopo viene diffuso un nuovo comunicato inoltrato da un altro indirizzo email: “A due giorni della manifestazione torniamo sul nostro corteo del 30 giugno per ringraziare il centinaio abbondante cittadini che hanno partecipato. Ringraziamo anche la Questura, che ci ha consentito di manifestare, tutelando il nostro diritto e rompendo lo schema per cui chi è di destra non poteva fare cortei perché i centri sociali minacciavano di occupare la piazza due ore prima con minacce e/o violenze di contorno. Esprimiamo massima solidarietà al Carabiniere contuso per via dell’agguato teso da un gruppo di contromanifestanti a un libero cittadino che aveva partecipato al corteo. Incidente capitato ben dopo che la manifestazione era stata sciolta, quando, appunto, i partecipanti stavano lasciando il luogo della manifestazione. Durante il corteo, invece, un personaggio probabilmente appartenente all’estrema sinistra ha cercato di ‘limonare’ (colpire con un limone, così nel testo, ndr) il Segretario Regionale del Movimento Sociale Sardo, mancando la mira. Un episodio isolato in una manifestazione perfettamente garantita dalle forze dell’ordine. L’ingiustificato clima di tensione creato da certi strilloni sul web ad arte per scoraggiare la partecipazione massiccia della popolazione al corteo, è stato battuto dalla passione delle tante persone che hanno messo la faccia su una posizione ampiamente condivisa dalla popolazione, accrescendo la consapevolezza dei tanti che pur aderendo moralmente alla manifestazione, hanno preferito, per questa volta, non scendere in piazza. È stata la prima tappa della marcia di un intero popolo per difendere la Sardegna dell’invasione”. La nota è firmata da Daniele Caruso, che si presenta come segretario regionale del Movimento Sociale Sardo – Destra Regionale.

Due note che si smentiscono a vicenda, due versioni dello stesso episodio – la manifestazione partita da piazza Repubblica accompagnata dallo slogan ‘Stop invasione’ presentata da una parte come grande successo, se pure sostenuta a distanza da tanti che hanno preferito stare a casa, e come un flop dall’altra. Presidente e segretario del Movimento sociale sardo, dunque, sembrano non dialogare ma addirittura paiono in palese contrasto. Cerbone, inoltre, invita tutti a diffidare dalle sigle taroccate.

F.M. 

 

 

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