Morto nella piscina di Orosei a 7 anni. Teste: “L’impianto era per uso privato”

“Ho avuto l’incarico di realizzare una piscina per uso privato non per struttura ricettiva e quando l’ho consegnata ho lasciato posizionata la griglia spiegando che doveva rimanere tale per non incorrere in problemi”. Così l’imprenditore Francesco Monni, sentito oggi come teste dell’accusa dal giudice monocratico del Tribunale di Nuoro, Giovanni Angelicchio, nel processo a carico di Alessandra Gusai e Sergio Appeddu, rispettivamente proprietaria e amministratore delegato del residence di Orosei, nella cui piscina morì annegato il 2 settembre 2018 Richard Mulas, un bambino di 7 anni di Irgoli.

La griglia però non c’era quella mattina di tre anni fa, quando il piccolo, mentre la madre era impegnata nelle pulizie del residence, infilò il braccio rimanendo risucchiato dal bocchettone di scolo, e questo gli ha impedito di riemergere dal fondo. Gli imputati – difesi da Basilio Bordu e Adriana Brundu – sono accusati di omicidio colposo. Il costruttore ha anche raccontato che dopo la morte del bambino, Appeddu lo chiamò per posizionare una griglia sostitutiva nel fondo della piscina. Il processo è stato aggiornato al 2 luglio prossimo per sentire altri tre testi. Francesco Monni è stato l’unico teste sentito stamattina, altri tre testimoni verranno sentiti nell’udienza del 2 luglio prossimo. La mamma del bambino, Celia Nieto Herrera, dopo l’archiviazione come indagata per la morte del figlio, si è costituita parte civile assieme al marito con l’avvocato Francesco Lai. Lo stesso hanno fatto le quattro sorelle del piccolo, rappresentate dall’avvocata Piera Pittalis. La posizione di un terzo imputato è stata stralciata. Mathias Wincler, uno dei gestori del residence, ha infatti chiesto e ottenuto – attraverso i suo difensori Gino Derosas e Antonella Pedduzza – il rito abbreviato condizionato all’esame di due testimoni, uno dei quali già ascoltato. Il 16 luglio è previsto l’esame dell’imputato, mentre il 16 settembre è attesa la requisitoria dei pm Ilaria Bradamante e Roccardo Belfiori, della difesa e delle parti civili. Lo stesso giorno potrebbe essere emessa anche la sentenza.

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