Una condanna definitiva per abusi sessuali su sei minori a cui era seguito anche il decreto firmato da Papa Ratzinger che gli aveva tolto l’abito talare: Marco Dessì, sacerdote di Villamassargia, è stato giudicato colpevole davanti alla giustizia italiana e a quella vaticana per le violenze sui bambini che aveva incontrato nella sua missione in Sud America. L’ex sacerdote è morto ieri dopo una lunga malattia, ad annunciarlo sono stati i suoi familiari.
I fatti, come racconta il quotidiano L’Unione Sarda oggi in edicola, risalgono al 2005: in quell’anno Marco Dessì, allora ancora sacerdote, era stato accusato da alcuni volontari cagliaritani ed emiliani che lavoravano in Nicaragua all’interno della missione di Betania, nella città di Chinandega, in Nicaragua.
L’indagine, avviata dalla Procura di Parma, aveva portato all’arresto di Dessì, indagato per abusi su sei minorenni tra cui alcuni orfani e per detenzione di materiale pedopornografico. Nel gennaio 2010 il tribunale lo ha riconosciuto colpevole condannandolo a 12 anni di prigione, due anni fa la Cassazione ha confermato la condanna riducendola però a 6 anni. In seguito a inchiesta interna condotta dal Tribunale del Vaticano, l’allora Papa Benedetto XVI firmò il provvedimento che spogliava il sacerdote dell’abito talare riportandolo allo stato laico. Marco Dessì, malato da tempo, aveva 68 anni.