Morti sul lavoro in aumento in Italia. Ma la Sardegna è una delle poche Regioni in ‘zona bianca’ nel 2025

Nel panorama drammatico delle morti sul lavoro in Italia, dove 291 lavoratori hanno perso la vita nei primi quattro mesi del 2025 – 23 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 – una notizia positiva arriva dalla Sardegna. È una delle pochissime regioni italiane a finire in zona bianca secondo la classificazione dell’Osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre che fa registrare numeri allarmanti.

A fronte di un indice medio nazionale di 8,8 morti ogni milione di lavoratori, la Sardegna registra un solo decesso in occasione di lavoro, collocandosi tra le regioni con l’incidenza infortunistica più bassa d’Italia, insieme a Marche, Lazio, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia.

Ma la fotografia complessiva che emerge dal report di aprile 2025 è quella di un’Italia che, nel suo insieme, sta fallendo sul fronte della sicurezza. Le sette regioni in zona rossa e le sei in zona arancione costituiscono più della metà del Paese. I settori più colpiti restano gli stessi: edilizia, trasporti e manifattura. La Lombardia detiene il triste primato del maggior numero assoluto di vittime (34), seguita da Veneto, Campania e Sicilia. Anche il numero di vittime in itinere, ovvero nel tragitto casa-lavoro, è cresciuto sensibilmente: 80 casi contro i 62 dell’anno precedente.

Tra le categorie più esposte spiccano i lavoratori con maggiore esperienza: nella fascia tra i 55 e i 64 anni si contano ben 79 vittime, mentre l’incidenza più alta si registra tra gli over 65. Anche le donne pagano un tributo pesante: 28 le lavoratrici decedute da gennaio ad aprile, quasi il 50% in più rispetto allo scorso anno. E non va meglio per i lavoratori stranieri, che registrano un rischio di morte quasi doppio rispetto agli italiani.

Nonostante un lieve calo delle denunce totali di infortunio (-0,9%), i dati raccontano un’Italia ancora troppo vulnerabile quando si parla di sicurezza nei luoghi di lavoro. A fronte di un numero impressionante di 192.253 denunce nei primi quattro mesi dell’anno, il Presidente dell’Osservatorio Mauro Rossato ha parlato di “un primo quadrimestre da dimenticare”. E lancia un appello: “Ci auguriamo che, grazie al nuovo accordo sulla formazione per i datori di lavoro approvato a maggio, migliori finalmente la consapevolezza e la cultura della prevenzione in azienda”.

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