Dopo le morti, alla casa di riposo della Divina Provvidenza di Sanluri arrivano i carabinieri. I militari nei giorni scorsi avrebbero sequestrato numerosi documenti sanitari su ordine della Procura di Cagliari. Lo riporta L’Unione Sarda. Si tratterebbe di un atto dovuto, al momento infatti non risulterebbe alcuna ipotesi di reato e non ci sarebbero indagati. Nella casa di riposo, dall’inizio dell’emergenza coronavirus sono morte nove persone che erano ospitate nella struttura.
In Procura si procede alla verifica di tutte le segnalazioni che stanno arrivando, sia dagli esposti che dagli articoli di stampa, così poi da aprire singoli fascicoli d’inchiesta. Per ora tutte le segnalazioni finiscono in un unico raccoglitore e vengono esaminate dal procuratore aggiunto De Angelis e da altri cinque magistrati che lavorano nel pool della sicurezza nei luoghi di lavoro. Così nei giorni scorsi i militari di Sanluri, coordinati dal capitano Aldo Meluccio, avevano raccolto gli articoli di stampa che trattavano dei decessi nella residenza per anziani, chiusa un mese fa dal sindaco Alberto Urpi, e ora vogliono ricostruire la situazione clinica di ogni singolo paziente. Dei 20 ospiti a cui erano stati effettuati i tamponi nei gironi scorsi, 17 erano risultati positivi, come anche tre operatori e due delle suore che gestiscono la struttura.
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