Travolta dall’acqua durante l’alluvione, gli indagati a marzo davanti al giudice

Si aprirà il prossimo 10 marzo in Tribunale a Cagliari l’udienza preliminare per fare chiarezza e accertare eventuali responsabilità sulla morte di Tamara Maccario la donna di 44 anni che perse la vita il 10 ottobre 2018 ad Assemini durante l’alluvione che colpì il Sud Sardegna. La Procura dopo aver avviato le indagini ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti Gianluca di Gioia, assessore alla Protezione civile del Comune di Assemini, Mauro Moledda e a Alessandro Bocchini, responsabili della Protezione civile comunale rispettivamente fino al 2017 e alla data dell’alluvione. Ora spetterà al gup (giudice per l’udienza preliminare) accogliere o meno la richiesta del pm.

Tamara Maccario, assieme al marito e alle tre figlie la sera dell’alluvione aveva deciso di allontanarsi da casa, in località Sa Traia nelle campagne di Assemini, per cercare di mettersi in salvo: il rio Giaccu Meloni, che dista dall’abitazione 50 metri, sotto la furia del maltempo che sferzava l’Isola si stava ingrossando sempre più. Dopo cena l’intera famiglia sale in macchina, una Peugeot Partner Tepee, ma percorrendo la strada comunale Assemini-Sestu che costeggia il canale, l’auto viene travolta e trascinata via dalla piena, finendo nel fiume. Il marito e le figlie della vittima, due delle quali minori, riescono a uscire dall’abitacolo e a salvarsi: la ragazza più grande viene ritrovata aggrappata ad un albero da un residente che sente la richiesta d’aiuto. Per mamma Tamara, invece, non c’è nulla da fare: dopo una notte di ricerche, i sommozzatori ritrovano il suo corpo senza vita sulla strada che costeggia il rio Sa Mura, a 300 metri in linea d’aria da dove era stata avvistata la vettura.

Secondo quanto riporta L’Unione Sarda, l’area  scenario della tragedia ricade in una zona ad alto rischio idrogeologico. Eppure, prima e durante l’alluvione di ottobre 2018, il Comune di Assemini avrebbe ‘previsto e impostato il Piano di Protezione civile includendo le sole aree del centro urbano’. Non sarebbero dunque stati segnalati a dovere pericoli dovuti alla possibile esondazione dei corsi d’acqua in località Sa Traia.

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