Mont’e Prama, scoperte dieci nuove tombe e due modellini di nuraghe

Una decina di nuove tombe a pozzetto, due modellini di nuraghe come quelli già rinvenuti nelle prime e nelle più recenti campagne di scavo, quattro metri di muro nuragico che si aggiungono ai dieci già rimessi in luce la scorsa primavera e pochi frammenti scultorei. I saggi di scavo eseguiti tra il 15 novembre e il 9 dicembre scorsi dalla Soprintendenza archeologica nei terreni privati attorno al sito di Mont’e Prama nel Sinis di Cabras (Oristano) non hanno restituito grandi tesori ma hanno fornito molti elementi che potranno essere utili a inquadrare meglio il fenomeno Mont’e Prama. Ne è convinto l’archeologo della Soprintendenza Alessandro Usai, che oggi ha fatto il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato tra gli altri anche il sindaco di Cabras Cristiano Carrus.

Chi aspettava l’annuncio della scoperta del grande tempio nuragico ipotizzato qualche anno fa dallo stesso soprintendente archeologico Marco Minoia, è rimasto sicuramente deluso. Secondo Usai, infatti, gli ulteriori quattro metri di muro nuragico rivelati da uno dei saggi di scavo eseguiti non autorizzano alcuna ipotesi del genere, ma anzi porterebbero ad escluderla perché non consentono di definire uno spazio racchiuso e forse sono soltanto parte di un recinto di cui al momento non è possibile capire la natura e la funzione. Questo potrebbe essere comunque uno degli aspetti sui quali si indagherà con le prossime campagne di scavi che partiranno probabilmente nella tarda primavera del 2017. A quella già programmata delle Università di Sassari e di Cagliari, ha annunciato Usai, si potrebbe aggiungere infatti anche una nuova campagna di scavi della Soprintendenza.

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