Mont’e Prama, il caso approda in Consiglio: “I Giganti restino a Cabras”

“Le statue di Mont’e Prama devono stare a Cabras. Riteniamo che Cagliari debba ospitare il minimo indispensabile per fare da attrattore, senza sostituirsi ma, al contrario, favorendo e incentivando l’attenzione per Cabras”. Il presidente della Regione interviene nel dibattito sul futuro delle sculture ritrovate nel Sinis. Francesco Pigliaru assicura l’importanza di Cabras per la valorizzazione del tesoro archeologico.

Il suo intervento arriva mentre si allarga il fronte di chi vuole i Giganti di Mont’e Prama nel museo archeologico di Cabras, la struttura scelta a suo tempo dalla Regione e dal Mibac come sede del complesso scultoreo originale. Quel patto sottoscritto nel 2005 rischia ora di essere messo in discussione. E il territorio si è già mobilitato per evitare lo ‘scippo’. Adesso il caso approda anche in Consiglio regionale con una iniziativa bipartisan firmata dagli esponenti del Pd Antonio Solinas e Mario Tendas, dei Riformatori Attilio Dedoni ed Alfonso Marras, del Partito dei sardi Augusto Cherchi e di Fi Oscar Cherchi.

I sei consiglieri, tutti dell’oristanese, hanno infatti presentato una mozione per chiedere che le statue rimangano nel territorio di provenienza. Si teme che i Giganti di pietra, anche quando verrà completato l’ampliamento del museo di Cabras finanziato dal Mibac, restino nel museo archeologico di Cagliari, dove sono esposte tuttora. Nella mozione si chiede “il rispetto degli accordi sottoscritti nel 2005 da Regione e Mibac sulla valorizzazione delle statue di Mont’e Prama”, intesa che prevedeva “un finanziamento di 1,6 milioni di euro per il restauro delle sculture e la costruzione ex novo del museo dell’arte nuragica e contemporanea del Mediterraneo nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia”.

Successivamente, ricordano i firmati del documento, “Regione e Mibac hanno deciso di ampliare il museo archeologico di Cabras per ospitare il complesso scultoreo originale. Ora questo patto è rimesso in discussione. E per noi è inaccettabile”. Da qui la richiesta alla Giunta: “La Regione ha il dovere di porre in campo tutte le azioni possibili per la completa valorizzazione del museo archeologico di Cabras e del sito di Mont’e Prama”. Sulla vicenda interviene anche il deputato di Fi Ugo Cappellacci. “Invitiamo il ministro a richiamare la sua burocrazia a rispettare sia gli atti di indirizzo politico che quelli amministrativi – spiega annunciando una interrogazione. Né si pensi di dividere i sardi per decidere sopra la nostra testa”.

Non si è fatta attendere la risposta del presidente della Regione, che interviene assieme all’assessore alla Cultura Giuseppe Dessena: le statue resteranno a Cabras. “Il nostro confronto con il Mibac si è sempre svolto in questo senso e oggi ribadiamo convintamente la nostra posizione. Non credo che il Ministero abbia cambiato opinione sugli accordi presi. Verificheremo, ma è comunque chiaro che, nel caso l’abbia fatto, non l’abbiamo fatto noi”.

Francesco Pigliaru ricorda le decisioni già prese per il futuro dei Giganti. “Nell’accordo che abbiamo firmato un anno fa con il Ministero e il Comune di Cabras si è stabilita la costituzione della Fondazione Mont’e Prama, la cui sede legale dovrà essere proprio presso il Museo archeologico di Cabras e alla quale spetteranno le azioni di sviluppo turistico-culturale e di valorizzazione delle statue, del Museo e di tutto il territorio del Sinis”.

“Il fine è creare un sistema unico di governance delle azioni da portare avanti, a partire proprio dalla riqualificazione del Museo di Cabras. Nessun passo indietro – assicura il presidente della Giunta regionale – come abbiamo sottoscritto nell’accordo, la Fondazione, alla quale partecipano appunto la Regione Sardegna, il Mibac e il Comune di Cabras, è lo strumento che consentirà la realizzazione di questa visione integrata, il luogo dove gli interessi di tutti soggetti coinvolti saranno equamente rappresentati. Continuiamo a lavorare per darle forma”.

Sulla questione interviene anche l’assessore regionale alla Cultura. “Lo stesso piano straordinario degli scavi, che vale 8,4 milioni di euro ed è stato pensato in una nuova ottica di messa in rete e a sistema, si basa sulla valorizzazione del nostro patrimonio culturale diffuso in tutto il territorio regionale: saranno infatti 76 gli interventi complessivi – spiega Giuseppe Dessena – proprio questo elemento rappresenta un valore aggiunto culturale ed economico evidente  e nei ragionamenti fatti col Ministero uno degli obiettivi definiti era proprio dare la massima centralità alle statue di Mont’e Prama a Cabras”

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