Fine settimana col botto nel cantiere archeologico di Mont’e Prama, nelle campagne di Cabras (Oristano). Il secondo dei due giganti di arenaria, rinvenuti negli ultimi giorni, ha ancora la testa attaccata al collo. La scoperta non ha colto di sorpresa gli archeologi della Soprintendenza ai Beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano e dell’Università di Sassari impegnati nello scavo. Un po’ lo speravano e un po’ se lo aspettavano mentre stanno procedendo nei lavori con tutte le precauzioni possibili.
“Non c’è nessuna urgenza di liberare subito le statue e di trasferirle al museo di Cabras”, hanno confermato questa mattina spiegando che l’archeologia ha le sue regole e che queste vanno sempre rispettate. Intanto si chiedono come e perché queste due statue, le uniche sinora ritrovate quasi integre, siano sfuggite in qualche modo alla furia distruttrice dei Cartaginesi di Tharros, indicati come i più probabili responsabili della sistematica opera di distruzione dell’esercito di giganti di arenaria che intorno al 900 avanti Cristo svettava sul rilievo di Mont’e Prama. Nel frattempo, a pochi metri di distanza dai due giganti, l’equipe dei bioarcheologi in mascherina e tuta bianca anticontaminazione ha cominciato questa mattina lo scavo della terza delle dieci tombe a pozzetto già individuate nella ristretta area del cantiere. Le mascherine e le tute non servono tanto a proteggere gli archeologi da chissà quali pericoli e veleni, quanto a proteggere i resti dei defunti dai quali saranno prelevate sostanze organiche da sottoporre alla prova del dna e sui quali si cercheranno tracce di virus e batteri capaci di fornire dati e indicazioni di grande interesse scientifico.
Pigliaru a Mont’e Prama. “La civiltà nuragica è uno dei nostri biglietti da visita nei confronti del resto del mondo”. Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, visitando oggi gli scavi di Mont’e Prama, a Cabras. Accompagnato dall’ex soprintendente dei Beni archeologici Marco Minoja, dai responsabili scientifici dello scavo Raimondo Zucca e Alessandro Usai, Pigliaru ha potuto ammirare le due nuove statue dei Giganti venute alla luce nei giorni scorsi. “Una volta completata l’opera di riordino dei conti della Regione che ci ha impegnato in questi mesi – ha annunciato Pigliaru – dal 2015 potremo investire risorse nei settori che riteniamo di importanza per il futuro dell’Isola”. Per il presidente della Regione, “la nostra storia è la nostra identità: i nostri beni archeologici e culturali sono strategici, su di essi la Regione vuole intervenire per creare sviluppo nel territorio. L’attenzione, anche sugli scavi archeologici di Monti Prama, da parte nostra rimane altissima”. Pigliaru oggi ha partecipato anche all’incontro con i giornalisti economici stranieri, organizzato, sempre a Cabras, dal sindaco di Castelsardo Franco Cuccureddu per il consorzio della Rete dei Porti. “Vogliamo una Sardegna più forte, più presente nei mercati in espansione, meno burocratica”, ha detto il governatore. Davanti a corrispondenti di testate come Nikkei Design (Giappone), Market Monitor (USA), Sueddeutsche Zeitung (Germania), Xin Hua Agency (Cina), EIR (USA), Het financieele Dagblad (Olanda), il presidente della Regione ha ribadito la rotta politica della Giunta: “Puntiamo a uno sviluppo inclusivo, che abbia attenzione per le fasce sociali più deboli. Al tempo stesso lavoriamo per attrarre investimenti esteri, favorire la crescita del nostro capitale umano, migliorare i servizi per il lavoro”.